Elezioni in Palestina: anche Barghouti tra i candidati
La motivazione della scelta del leader dei Tanzim è legata ha detto la moglie - alla "situazione politica attuale nei Territori", al desiderio di Barghouti "di promuovere la democrazia e di salvaguardare i valori della resistenza palestinese e dell'Intifada, di cui egli è stato un forte sostenitore". La moglie ha inoltre detto che Barghouti ha deciso di correre per la presidenza in segno di "fedeltà al presidente scomparso Arafat". La decisione del leader palestinese, secondo la moglie, è "una candidatura democratica e legale in conformità alle norme vigenti" e fatta per "onorare tutti martiri e gli ostaggi della questione palestinese".
Fonti palestinesi parlano di una protesta di Barghouti nei confronti della leadership di al Fatah per la sua mancata nomina a candidato unico del partito alle elezioni presidenziale. Voci in Palestina affermano che a Barghouti era stato promesso un posto importante nei quadri di al Fatah, ma i dirigenti del partito non avrebbero poi mantenuto la parola. Presentando il proprio nome per le elezioni, Barghouti ha auspicato che "le elezioni si svolgano in modo democratico e nel rispetto della libertà e della pace del popolo palestinese".
Intanto il primo ministro israeliano, Ariel Sharon, ha detto che "Israele non può ignorare la candidatura alle elezioni presidenziali di Marwan Barghouti", affermando che il leader dei Tanzim "potrà lavorare solo nell'ambito delle restrizioni carcerarie".
In un'indagine del settembre scorso, condotta dal Centro Palestinese per la Politica e la Ricerca, Barghouti è stato indicato come la personalità nazionale più significativa dal 22% dei palestinesi, rispetto al 2% di Abu Mazen. Egli, quindi, potrebbe rappresentare un ostacolo per il candidato di al Fatah nella corsa alle elezioni. In particolare, la popolarità di Barghouti è molto alta tra i giovani palestinesi.
Le elezioni per il governo dell'Autorità palestinese sono state indette dopo la scomparsa del leader palestinese Arafat, considerato da Israele il principale ostacolo al processo di pace in Medio Oriente. Dieci esponenti politici, fra cui 7 indipendenti, si sono ufficialmente candidati alle elezioni per la presidenza dell'Anp.
Il partito di maggioranza al Fatah ha presentato la candidatura ufficiale di Abu Mazen, eletto a capo della Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) dopo la morte di Arafat. Il partito più radicale, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP), per il momento si è riservato di non indicare il nome del suo candidato. Hamas ha dichiarato di voler "boicottare le elezioni". (ZE)11/11/2004