Elezioni in Iraq: nessuna frode dopo il conteggio manuale dei voti
Esclusi i brogli. Allawi si conferma vincitore su Maliki. Ma nessuno dei due riesce a costruire una maggioranza. L’insicurezza domina. Ieri nel nord Iraq un attacco kamikaze ha fatto 25 morti e oltre 100 feriti.
Baghdad (AsiaNews) – La Commissione elettorale incaricata del riconteggio dei voti alle elezioni del marzo scorso non ha trovato alcuna prova di frode o broglio. Le autorità elettorali hanno iniziato il conto dei voti a mano su richiesta del primo ministro Nouri Al-Maliki che alle elezioni ha perso la maggioranza. La comunicazione ufficiale dei risultati avverrà fra due giorni.
Si conferma in tal modo la vittoria della coalizione laica Iraqiya, guidata dall’ex primo ministro Iyad Allawi, con 91 seggi. Questi, sciita, raccoglie i consensi anche di molta parte della popolazione sunnita. La coalizione di Maliki, l’Alleanza per lo Stato di diritto, ha preso solo 89 seggi.
Entrambi i leader però fanno fatica a raccogliere sufficienti seggi per avere una comoda maggioranza. Maliki ha dichiarato più volte egli si è alleato con l’Alleanza nazionale irakena (Ina), che mette insieme molti gruppi sciiti religiosi e che nelle elezioni del 7 marzo ha vinto 70 seggi.
Il grande gruppo sciita – forse con l’appoggio di Teheran – cerca in ogni modo di penalizzare Iraqiya, accusandolo di aver inserito fra i propri candidati anche personalità del partito Baath, legati all’amministrazione di Saddam Hussein.
Osservatori suggeriscono un governo di alleanza fra Allawi e Maliki, per dare stabilità al Paese, ma le ambizioni dell’uno e dell’altro sembrano escludere questa possibilità.
Le difficoltà nel creare un novo governo rischiano di accrescere l’insicurezza del Paese, dove gruppi legati ad Al Qaeda continuano a seminare terrore. Ieri, nel nord dell’Iraq, un doppio attentato kamikaze a una partita di pallone ha ucciso 25 persone e ferito oltre cento.
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