05/11/2011, 00.00
CINA
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Elezioni in Cina: le autorità citano leggi inesistenti per escludere i candidati “scomodi”

Sono tantissimi i candidati indipendenti. Aggirano la censura facendosi pubblicità su internet. Le autorità “inventano” leggi inesistenti per escluderli dal voto. Ma qualcuno ce la fa.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Censurati, oltraggiati e minacciati, infine esclusi citando leggi inesistenti. L’impossibile strada dei candidati indipendenti in Cina. E tante storie di un popolo che non si arrende.

Xu Chunliu, noto giornalista di Pechino, si è presentato come candidato indipendente per le elezioni di novembre del distretto di Dongcheng, organo privo di fondi e di potere normativo, ma eletto dal voto popolare. Queste elezioni si tengono dagli anni ’80 ogni 3-5 anni, secondo i casi, e servono a Pechino per dire che è in atto una riforma democratica. Ma tutti dicono che sono ammessi solo candidati approvati dal Partito Comunista.

Xu (nella foto) ha cercato di aggirare la censura tramite internet e i media social:, ha 20mila contatti su Sina Weibo, il microblog tipo Twitter molto diffuso in Cina. Ma a fine ottobre, una settimana prima del voto, il comitato locale del Pc ha escluso lui e altri tre candidati indipendenti. Ha detto che Xu lavora in un altro distretto e non è un “residente puro” a Dongcheng dove abita da anni.

Molti blogger hanno protestato su Sina Weibo per questa riduzione da 6 a 2 candidati. Qualcuno, per protesta, sulla scheda ha scritto “altri”.

E’ successo lo stesso a Cheng Yuting in un altro distretto di Pechino, escluso pochi giorni prima del voto perché i 10 firmatari che hanno presentato la sua candidatura non avevano firmato davanti a membri del comitato locale: una prescrizione che la legge non prevede.

Liang Shuxin è stato escluso dalle elezioni a Tianya, Guangzhou, perché il Pc ha detto che i candidati dovevano essere donna e lavoratrice. Questo limite è stato poi tolto, ma Liang è rimasto escluso nonostante le proteste.

Mentre in precedenza i candidati indipendenti erano spesso minacciati e persino pestati da “ignoti”, quest’anno in tutta la Cina sono stati esclusi, a pochissimi giorni dal voto (che avviene in epoche diverse nelle varie città), per pretesti più o meno fantasiosi.

Lo stesso è successo a Chi Weitian, studente di 22 anni all’Università Jinan a Guangzhou, che spiega che “il governo non rispetta le sue stesse regola”. Per protesta, 82 persone lo hanno votato comunque.

Yao Bo è stato escluso della elezioni, a Pechino, e le autorità gli hanno soltanto spiegato di avere trovato “candidati migliori”.

Si ignora quanti siano i candidanti indipendenti in tutto il Paese, il quotidiano New York Times parla di oltre 100mila persone. L’allarme per le autorità è grande e a maggio il giornale Global Times, controllato dal Pc, ha ammonito che “i cosiddetti candidati indipendenti” “potrebbero distruggere l’attuale sistema, sollecitando voti su internet”. Anche perché qualcuno ce l’ha fatta.

A Foshan sono stati eletti due indipendenti, che hanno promesso di proteggere i diritti dei locali contro gli espropri forzati di terre. Guo Huojia, venditore di frutta e verdura con il titolo di licenza elementare, è stato eletto il 28 settembre con 4.827 voti, duemila in più del candidato “ufficiale”. Ai giornali occidentali ha detto che “i residenti mi hanno scelto, ora farò del mio meglio per risolvere i loro problemi”. E che nelle elezioni ha tenuto “un profilo basso”, senza segnalarsi con proclami.

Altri candidati sono conosciuti e non è facile escluderli: Li Chengpeng, nel Sichuan, è un cronista sportivo e scrittore, il suo microblog conta 3 milioni di seguaci. Wu Danhong è professore universitario a Pechino.

Esperti commentano che il governo non può pensare di continuare a dominare tutta la vita sociale e politica, di fronte a questa crescente richiesta di democrazia, più forte della paura e degli ostacoli.

Anche se il passato non rende ottimisti. L’insegnante Yao Lifa è stato tra i primi candidati indipendenti eletti, nel 1998. Ma non ha potuto fare molto e alle elezioni successive è stato sconfitto. Da allora è stato detenuto ed è sotto costante controllo delle polizia.
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