Egitto nel caos, Morsi proclama lo stato di emergenza
Il Cairo (AsiaNews/ Agenzie) - Il presidente egiziano Mohamed Morsi proclama il coprifuoco nei distretti di Port Said, Suez e Ismalia, dopo quattro giorni di violenza costati la vita a 50 persone. Il provvedimento inizierà questa sera alle 21,00 (ora locale) e durerà circa 30 giorni. "Prima della mia elezione - ha affermato il presidente - ho detto che ero contrario a ricorrere a misure straordinarie, ma la sicurezza della nazione è in pericolo ed è tempo di agire". "Gli atti di violenza dei giorni scorsi - ha continuato - non hanno nulla a che fare con la rivoluzione. Essi sono invece la 'brutta faccia' di una contro-rivoluzione".
Dallo scorso 25 gennaio, secondo anniversario della Rivoluzione dei gelsomini, l'Egitto è in preda a forti tensioni. Per tre giorni centinaia di migliaia di persone hanno protestato nelle principali città egiziane - Cairo, Alessandria, Assuit, Port Said, Suez, Sharqiya, Kafr al-Sheikh - chiedendo la fine dell'establishment islamista e una vera democrazia. Gli scontri più gravi sono avvenuti a Suez, dove otto persone sono rimaste uccise. Alle proteste dei giovani dei movimenti democratici si sono sovrapposte le azioni violente degli ultras di calcio legato alla condanna a morte di 21 persone per il massacro di Port Said avvenuto il 2 febbraio 2012. Lo scorso 26 gennaio i familiari dei condannati e i sostenitori dell'Al-Masri - la squadra locale responsabile della morte di 73 tifosi dell'avversaria al-Ahly (team del Cairo) - hanno tentato di assaltare le caserme di polizia. Negli scontri sono morte 32 persone. Ieri, ai funerali delle vittime, ultras e polizia si sono di nuovo affrontati per le strade di Port Said, aggiungendo al bilancio altri sette morti e ben 450 feriti.