29/05/2012, 00.00
EGITTO
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Egitto, attaccato il quartier generale del candidato amico di Mubarak

Dietro l'assalto potrebbe esserci la mano dello stesso Ahmed Shafiq, ex Premier del regime. La Commissione elettorale conferma il ballottaggio fra Mursi, presidente di Giustizia e libertà (Fratelli musulmani) e Shafiq. Le votazioni si terranno dal 15 al 16 giugno. In centinaia protestano contro i risultati elettorali.

Il Cairo (AsiaNews) - Un gruppo di ignoti ha attaccato questa notte il quartier generale di Ahmed Shafiq, ex membro del regime e fra i due candidati favoriti per la poltrona di presidente insieme a Mohammed Mursi (Fratelli musulmani). I teppisti hanno incendiato alcune stanze dell'edificio e rubato alcuni computer, ma non vi sono feriti o danni di grave entità. L'attacco è iniziato poche ore dopo l'annuncio della partecipazione di Shafiq ai ballottaggi del 15 giugno.

I sostenitori del candidato alla presidenza hanno spento l'incendio e disperso il gruppo di facinorosi. La polizia ha arrestato otto persone trovate nei pressi del quartiere generale del candidato, ma restano ignote le ragioni e i mandanti dell'assalto. Tuttavia, in molti sospettano che esso sia stato architettato ad arte dai sostenitori di Shafiq. L'ex Premier di Mubarak è sostenuto dall'esercito e ha basato la sua campagna elettorale sul ritorno della sicurezza e dell'ordine nel Paese sconvolto dalle rivolte, quindi egli è l'unico che potrebbe trarre beneficio da una situazione di instabilità.

Ieri, la Commissione elettorale egiziana ha confermato il ballottaggio fra Mohammed Mursi, presidente di Giustizia e libertà (Fratelli musulmani) primo con il 24,6% dei voti, e Ahmed Shafiq, secondo con il 23% delle preferenze.

Tale risultato conferma le previsioni annunciate dagli islamisti subito dopo le votazioni, con un Egitto polarizzato tra sostenitori dei Fratelli musulmani e dell'ex regime. Abdel Moneim Abul Fotouh, islamista moderato, e Amr Moussa ex presidente della Lega araba, in un primo tempo favoriti dai sondaggi, si sono piazzati al quarto e al sesto posto. Ieri Moussa ha espresso timori per l'attuale situazione. "Un ritorno al vecchio regime - ha affermato - è inaccettabile, così come l'entrata della religione nella politica".  

Le elezioni per il ballottaggio si terranno dal 15 e il 16 giugno. Oggi salafiti del partito al-Nour hanno annunciato che sosterranno i Fratelli musulmani. Al primo turno gli islamici radicali avevano votato per Fotouh. Shafiq tenterà invece di attrarre i voti dei musulmani moderati e dei laici, ma la sua partecipazione alle elezioni è ancora incerta. In questi la Corte costituzionale sta riesaminando i criteri che hanno escluso dalla vita politica gli ex membri del regime di Mubarak. Il verdetto verrà comunicato l'11 giugno.

Gli analisti prevedono una bassa affluenza ai ballottaggi. Al primo turno ha votato solo il 46% degli aventi diritto. Il testa a testa fra Shafiq e Mursi e rappresenta in parte il fallimento della rivoluzione dei gelsomini, che nel 2011 ha costretto alle dimissioni il presidente Mubarak. I giovani attivisti della Primavera si trovano di fronte a una difficile scelta: chi voterà per l'ex Premier di Mubarak  ammette il fallimento definitivo delle rivolte di piazza Tahrir; chi sceglierà i Fratelli musulmani potrebbe contribuire a distruggere gli ideali di libertà per cui i giovani egiziani hanno combattuto.

Oggi centinaia di persone sono scese in piazza al Cairo e ad Alessandria per contestare il risultato del voto, che sarebbe frutto di brogli elettorali e non rappresenta la volontà del popolo egiziano. Secondo alcuni attivisti, tali manifestazioni sono l'ultima possibilità per i giovani di salvare gli ideali della Rivoluzione dei gelsomini.   

 

 

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