20/05/2013, 00.00
EGITTO
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Egitto, ancora attacchi contro la comunità copta ortodossa, due chiese incendiate

I due assalti hanno colpito la chiesa di St. Mary in un sobborgo di Alessandria d'Egitto e quella del piccolo villaggio di Menpal nell'Alto Egitto. Negli scontri una persona è morta in seguito a un arresto cardiaco.

Il Cairo (AsiaNews/Agenzie) - La comunità copta egiziana affronta una nuova escalation di attacchi da parte degli islamisti. Lo scorso 17 maggio, due chiese sono state assaltate con bombe molotov nel distretto di Dakhela, a ovest di Alessandria d'Egitto, e a Menpal nell'Alto Egitto.

Ad Alessandria oltre 20mila musulmani hanno attaccato la chiesa di St. Mary incendiando l'ingresso dell'edificio e frantumando le finestre. Nell'assalto è morto un uomo in seguito a un attacco di cuore. In risposta alle violenze, centinaia di copti sono usciti dalle loro abitazioni creando un muro umano intorno all'edificio. Secondo i testimoni alcuni islamisti armati di pistole e coltelli hanno sparato contro la folla, facendo alcuni feriti.  

All'origine degli scontri vi sarebbe un diverbio fra due vicini di casa. Basem Ramzy Michael, cristiano copto, avrebbe avuto atteggiamenti poco educati con la sorella di Hamada Alloshy, un musulmano con precedenti penali. In breve tempo la lite fra i due è esplosa in uno scontro interreligioso.

Un episodio simile è avvenuto il 13 maggio scorso, nel villaggio di Menbal, distretto di Matay, a nord della provincia di Minya, dove una folla di musulmani ha preso d'assalto la chiesa detta del principe Tadros el-Mashreki e aggredito una persona all'interno. Gli assalitori hanno lanciato pietre contro l'edificio, saccheggiato i negozi cristiani nelle vicinanze e incendiato automobili. La minoranza copta è stata minacciati di essere cacciata dal paese. Alla base dell'attacco anche in questo caso, un banale litigio fra giovani sfociato in violenza. Alcuni giovani musulmani avrebbero fatto avance a un gruppo di ragazze copte, mentre entravano in chiesa. Vedendosi ignorati il gruppo ha atteso le giovani cristiane all'uscita e gettato contro di loro sacchetti riempiti di urina. Le giovani sono state soccorse da alcuni coetanei cristiani che hanno iniziato un acceso diverbio con i musulmani. Come in altri casi, la notizia si è sparsa nel villaggio. Un breve tempo una folla di islamisti si è radunata di fronte alla chiesa, costringendo i giovani a rifugiarsi all'interno.

Ehab Ramzy, cristiano copto, procuratore della provincia ed ex parlamentare, spiega che Menbal ha maggioranza musulmana, mentre Manshiet Menbal, a 10 chilometri di distanza, ha maggioranza copta. "I cristiani dei due villaggi - spiega - non hanno nulla a che fare con la lite che ha avuto luogo in Manshiet Menbal. Le giovani sono state attaccate solo perché cristiane". Due giovani musulmani sono stati arrestati dalla polizia di Menbal. Nei prossimi giorni si terrà un incontro di riconciliazione fra le due comunità. "Ora - aggiunge - le forze di sicurezza stanno cercando alcuni giovani copti per arrestarli. Essi sono la merce di scambio per cercare la riconciliazione".

Fonti di AsiaNews sottolineano che gli attacchi contro la comunità copta sono ormai all'ordine del giorno e vengono di fatto ignorati dalle forze di polizia, che a causa del clima di caos, lasciano che siano le comunità a risolvere fra loro le diatribe, anche se vi sono morti o feriti. L'episodio più grave è avvenuto lo scorso 7 aprile davanti alla cattedrale di S. Marco al Cairo, dove gruppo di islamisti ha attaccato con pietre e molotov i funerali di quattro cristiani uccisi durante gli scontri settari avvenuti il 5 aprile nel quartiere di Khosous, nella periferia della capitale. Iniziato davanti agli occhi delle forze dell'ordine, l'assalto ha fatto due morti e oltre 80 feriti. Un edificio della chiesa ha preso fuoco.  

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