13/06/2016, 11.55
SINGAPORE
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Educazione e integrazione: la ricetta dei gesuiti per i rifugiati di Singapore

Il prossimo 20 giugno si celebrerà la Giornata mondiale per chi fugge da guerre e persecuzioni. Nella città-Stato i migranti provengono da tutto il sud-est asiatico e dal Medio oriente, vivendo per anni in un limbo. Il Servizio dei Gesuiti per i rifugiati (Jrs) è attivo nel Paese e organizza spedizioni educative anche nei Paesi da cui le persone vogliono scappare.

 

Singapore (AsiaNews/Agenzie) – Educazione e sostegno materiale: è quello che il Servizio dei Gesuiti per i rifugiati (Jrs) di Singapore dona ogni anno a migliaia di migranti economici e profughi che vivono nella città-Stato come in un limbo, senza essere messi in regola e poter trovare un lavoro. Insieme alla Chiesa locale, i gesuiti si preparano a celebrare la Giornata mondiale per i rifugiati, in programma il prossimo 20 giugno. Per i due giorni precedenti sono pronte diverse iniziative: una messa verrà celebrata nella parrocchia di Sant’Ignazio e sarà allestita una mostra sui profughi del sud-est asiatico e la “misericordia in movimento”.

Il Jrs, presente in tutto il mondo, da anni lavora a favore dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Entro il 2020 l’obiettivo è quello di espandere i servizi educativi ad altre 100mila persone. Secondo i dati dell’Osservatorio delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), ci sono quasi 55 milioni di esuli in tutto il mondo, costretti ad abbandonare la propria casa a causa di conflitti, guerre e persecuzioni.

I gesuiti di Singapore lavorano soprattutto con persone provenienti da Myanmar e Indonesia, ma a migliaia giungono anche dal Medio oriente e dalle Filippine. Oltre che ad intervenire nei campi profughi fornendo educazione gratuita, il Jrs organizza diverse spedizioni nei Paesi di origine dei migranti. Tra il 2014 e il 2015, diversi volontari hanno visitato Myitkyina, capitale dello Stato Kachin (Myanmar), teatro di un sanguinoso conflitto fra esercito birmano e milizie ribelli che ha causato di migliaia di profughi. Lì essi hanno addestrato 19 insegnanti, tutti fra i 17 e i 25 anni, che si occupano di educare i bambini di età prescolare ed elementare.

Lo scorso anno, un progetto educativo ha visti coinvolti quattro volontari di Jrs Singapore insieme al personale indonesiano. Essi hanno condotto diversi corsi di lingua inglese al Centro di detenzione di Manado, Indonesia (Sulawesi del nord). Prima il personale del centro e i rifugiati non avevano alcuna possibilità di comunicare, non conoscendo l’uno la lingua dell’altro. Thomas Flinchum, responsabile del progetto, afferma: “Era come dare da mangiare a degli uccellini, erano così affamati e desiderosi di imparare”.

A Singapore la situazione dei rifugiati è molto difficile. Chi è nella Città-Stato senza regolare permesso viene fermato ed espatriato. Il procedimento per ottenere l’asilo è lungo e complesso. Senza un lavoro fisso, i profughi non possono mandare a scuola i propri figli. Oltre al Jrs ci sono altre realtà attive a favore dei richiedenti asilo. La parrocchia di San Francesco, per esempio, negli ultimi anni è diventata la “casa” di migliaia di migranti provenienti da tutto il sud-est asiatico, che ricevono sostegno e a loro volta si impegnano per donare pasti gratuiti agli ultimi del quartiere.

 

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