Economia ed energia al centro del vertice fra Pechino e la giunta birmana
Faccia a faccia fra il vice-presidente cinese Xi Jinping e il generalissimo Than Shwe, capo della giunta militare. Fra i punti in discussione la pipeline che collega Cina e Myanmar e una mega centrale idroelettrica del valore di 600 milioni di dollari. Pechino è il quarto investitore, con un volume di affari di 2,6 miliardi.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Il vice presidente cinese, Xi Jinping, incontrerà il capo della giunta birmana, Than Shwe, durante la sua visita ufficiale in Myanmar, in programma oggi e domani nella capitale Naypyidaw. La visita conclude il tour dei 4 Paesi asiatici - Giappone, Corea del Sud, Cambogia e Myanmar - in cui Xi è impegnato dallo scorso 14 dicembre. L'agenzia ufficiale Xinhua anticipa che durante l'incontro si discuterà “dello sviluppo delle amichevoli e proficue relazioni sino-birmane”.
Economia ed energia
La visita di Xi Jinping nella ex Birmania è la prima di alto livello da quando, a ottobre scorso, sono stati avviati i lavori per il nuovo oleodotto/gasdotto che collegherà il porto birmano di Maday Island, sull’Oceano indiano, con Ruili, città nello Yunnan - provincia sud-occidentale della Cina – passando per Mandalay. La pipeline, di oltre 770 chilometri, del costo di circa 2,5 miliardi di dollari e con una capacità di 84 milioni di barili l’anno, una volta terminata nel 2013 convoglierà in Cina circa l'85% delle sue importazioni energetiche da Africa e Medio Oriente.
La caccia di Pechino alle risorse birmane comprende anche il progetto della mega centrale idroelettrica di Yeywa sul fiume Myitnge, nella divisione di Mandalay. La centrale, da 790 megawatt e dal costo di 600 milioni di dollari, è il terzo progetto più grande al mondo nel suo genere.
Secondo dati dell'ambasciata cinese in Myanmar, i rapporti commerciali tra i due paesi nel 2008 sono stati del valore di 2,6 miliardi di dollari. Con 1.331 miliardi di dollari, la Cina è il quarto più grande investitore in Myanmar. Stando ai dati dell'Economist Intelligence Unit di Londra, il 6,9% del totale delle esportazioni dall'ex Birmania è destinato alla Cina, da dove arriva il 35,9% dell'import birmano.
Politica e sicurezza
Ma al di là degli affari economici, i leader dei due Paesi alleati discuteranno anche di politica. In particolare, secondo gli analisti, nei colloqui si affronterà il tema della sicurezza lungo il confine, dove la guerriglia etnica genera un ingente flusso migratorio verso la Cina. Lo scorso agosto, circa 37mila persone di etnia cinese-kokang nel nord-est del Myanmar sono fuggiti in Cina dopo che la giunta ha lanciato un'offensiva contro la loro comunità, che rifiutava di trasformarsi in “milizia di frontiera”. Dal 2008, infatti, il regime birmano sta cercando di convertire tutte le milizie etniche autonome in una sorta di polizia di frontiera sotto il controllo del governo. Pechino ha avvertito Naypyidaw di tutelare gli interessi dell'etnia cinese sul suo territorio e garantire la sicurezza al confine.
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