East Java, le donne poliziotto devono indossare il velo islamico
Jakarta (AsiaNews) – Le donne poliziotto devono indossare il velo; tutti gli ufficiali di polizia sono obbligati a pregare per cinque volte al giorno, come imposto dai precetti dell’islam. Sono le direttive promulgate dal generale di brigata Anton Bachrul Alam, neo-capo della polizia della provincia di East Java, per “condurre i miei subordinati sulla retta via”.
Egli chiarisce che le disposizioni non sono un “ordine”, ma un “invito” per tenere una regola di condotta che sia conforme agli insegnamenti di un buon fedele musulmano. E in meno di tre giorni le forze di polizia provinciali hanno adottato la politica promossa dal loro comandante. “Penso sia una buona idea”, commenta Umar Effendi, capo della polizia a Sumenep. Juanish, donna e vice-capo della sezione di Bojonegoro, riferisce che “sebbene non sia vincolante, ho dato disposizione perché la regola sia seguita dai miei subordinati”. Nella sezione di Bojonegoro vi sono almeno 130 ufficiali di polizia donne. “Siamo felici di farlo – sottolineano – Mega ed Eva, due donne-poliziotto – Indossando il jilbab [il velo] ci sentiamo più forti e non siamo portate a commettere peccati”.
Dalla sede centrale della polizia a Jakarta dicono che “non ci sono problemi” e si è “liberi” di indossarlo o meno. “Non si tratta di un ordine ufficiale – chiarisce il generale Abubakar Nataprawira, portavoce della polizia – ma solo di un invito dei superiori, lasciamole liberi di indossare ciò che vogliono”.
In Indonesia, il Paese musulmano più popoloso al mondo, portare il jilbab è obbligatorio nella sola provincia di Aceh, l’unica ad aver adottato la sharia. Negli ultimi anni la questione legata al velo islamico si è trasformata in una vera e propria diatriba, che ha coinvolto l’intera società indonesiana. Molti gruppi integralisti islamici hanno chiesto l’imposizione della legge islamica in tutto il Paese, ma si sono scontrati con le autorità le quali temono venga “minacciata l’unità nazionale” e difendono la laicità dello Stato. Negli ultimi mesi i fondamentalisti hanno lanciato campagne di “moralizzazione” che hanno preso di mira lo yoga, i Rotary e i Lions club, il fumo e l’astinenza dal voto.