Durban II: votata la dichiarazione finale. Resta la tensione fra Israele e Iran (e Oslo)
Ginevra (AsiaNews) – La dichiarazione finale di Durban II è stata approvata in fretta ieri sera per acclamazione. Il Vaticano esprime soddisfazione, ma intanto continuano gli strascichi delle polemiche fra Israele e Iran. Norvegia e Iran vogliono processare Tel Aviv per i bombardamenti di Gaza.
In origine la dichiarazione finale doveva essere votata alla fine della Conferenza, il 24 aprile, ma a causa dell’esplosione mediatica provocata dal discorso dell’iraniano Mahmud Ahmadinejad, alla Conferenza si è pensato di anticipare l’approvazione del documento, ritenuto positivo dai partecipanti. Le accuse di Ahmadinejad a Israele, l’abbandono della Conferenza da parte dei delegati europei, il precedente boicottaggio di alcuni Stati occidentali hanno rischiato di assolutizzare un aspetto della questione del razzismo, mentre il documento finale, piuttosto equilibrato, chiede alla comunità internazionale di combattere tutte le discriminazioni religiose, etniche, razziali, come pure l’emarginazione e l’intolleranza verso i malati di Aids, le donne, ecc…
La delegazione vaticana che ha partecipato alla Conferenza Onu, ha detto di essere soddisfatta della dichiarazione finale. In un’intervista alla Radio vaticana, mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente all’Onu di Ginevra, ha detto che “il documento non è perfetto, ma rispetta i punti essenziali sui diritti dell’uomo, apre la via per proseguire in avvenire dei negoziati su diversi temi che, per la prima volta, sono stati accettati in modo universale”.
Ritornando a Teheran, Ahmadinejad è stato accolto all’aeroporto da una folla osannante che ha bloccato l’auto che lo trasportava. Egli ha sottolineato che “Israele ha sofferto un brutto colpo” a Ginevra. Ma nella stampa internazionale (esclusa quella iraniana) non si trova alcun apprezzamento del suo discorso, e alcuni hanno definito “uno show da circo” quanto successo nell’aula il 20 aprile scorso. Ieri il presidente iraniano ha accusato Israele di “atti brutali” e “pulizia etnica” verso i palestinesi. E lo ha fatto mentre a Teheran si svolge un incontro fra oltre 200 giudici dai Paesi dell’Organizzazione della conferenza islamica. Questi stanno cercando le vie per accusare Tel Aviv di crimini di guerra e genocidio per la guerra di Gaza nel dicembre 2008 e nel gennaio 2009.
Secondo l’agenzia France Press, anche alcuni avvocati norvegesi hanno accusato i leader israeliani di crimini di guerra per l’offensiva di Gaza. Per il codice penale norvegese, i tribunali possono aprire processi che comprendono pesanti violazioni al rispetto dei diritti umani. Gli avvocati hanno detto che denunceranno Tzipi Livni (allora primo ministro) e Ehud Barak (allora ministro della difesa) chiedendo la loro estradizione e arresto.