Due sacerdoti rapiti a Mosul mentre andavano a dire messa
Ancora nessuna rivendicazione per il sequestro di Pius Afas e Mazen Ishoa, per i quali oggi Benedetto XVI ha lanciato un appello.
Roma (AsiaNews) – Stavano andando a dire messa in una chiesa di periferia, quando sono stati rapiti, ieri pomeriggio, intorno alle 16. E’ in sostanza tutto quello che si sa, finora, di padre Pius Afas anziano sacerdote siro-cattolico di Mosul e del giovane sacerdote Mazen Ishoa, ordinato da poco, per i quali Benedetto XVI ha lanciato un appello, oggi, dopo la recita dell’Angelus.
I due sacerdoti stavano andando dal centro alla parrocchia di Nostra Signore di Fatima, nel quartiere di al-Faisaliya, quando sono stati presi. Fonti di AsiaNews a Mossul sostengono che finora non c’è stata alcuna rivendicazione e ricordano che già il loro vescovo, mons. Basile George Casmoussa era stato rapito nel gennaio di due anni fa e poi liberato.
P. Pius Afas, sui 60 anni, è stato compagno di seminario di mons. Casmoussa ed è insegnante di Bibbia al seminario. E' stato per molto tempo direttore della rivista "Il pensiero cristiano", stampato in ingua araba. P. Mazen Ishoa ha 35 anni, ma è stato ordinato da pochi mesi. E' entrato in seminario dopo la laurea e il servizio militare.
Timori sono suscitati a Mossul per il fatto che ieri è finito il Ramadan per i sunniti e oggi finisce per gli sciiti. “E’ un periodo delicato, perché legato al sacrificio”. “Fino ad adesso – dice una suora cattolica - Mosul non è stata clemente con i cristiani, ma speriamo bene”.
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