Dubbi sul “Quarto Kim”, pop e cristiano: forse una manovra pubblicitaria
di Joseph Yun Li-sun
Una fonte rivela ad AsiaNews: “Potrebbe essere lui, certo. Ma c’è il sospetto che sia una montatura, forse per sviare l’attenzione dal nucleare”. Il giovane indossa in una foto un crocifisso e si definisce “cristiano non confessionale”. Dopo l’iscrizione a Mostar, si scopre che Hong Kong gli aveva rifiutato il visto.
Seoul (AsiaNews) - Le fotografie e i dati personali emersi su Kim Han-sol, nipote del dittatore nordcoreano Kim Jong-il, potrebbero essere falsi. A sostenerlo è una fonte di AsiaNews che lavora per il governo sudcoreano, secondo cui “c’è troppo materiale in giro, e molto fa pensare che sia materiale non originale. Soprattutto le foto, che danno l’immagine di un giovane molto lontano dalla famiglia Kim”.
Han-sol, 16 anni, è stato iscritto per il 2013 al College United World di Mostar, in Bosnia Erzegovina. Studierà nell’ambito di un corso di studi particolare, intitolato “Come si ricostruisce un Paese dopo un conflitto”. L’iscrizione ha un valore particolare, dato che quasi tutti i Kim di terza generazione – ovvero i figli del “Caro Leader” – hanno studiato in Svizzera. Il fatto che per la quarta generazione sia stato scelto un Paese diverso (e degli studi molto particolari) segnala un cambiamento di rotta e forse la preoccupazione del regime nei confronti del futuro.
Ma la scelta “europea” potrebbe essere stata anche imposta. Ieri, infatti, si è scoperto che la prima scelta era caduta su un altro dei Collegi internazionali – quello di Hong Kong – le cui autorità avevano però rifiutato il visto al giovane. Secondo l’ex preside del Li Po Chun Institute, “è stato un errore. Quel visto poteva aiutare i rapporti fra Cina e Corea del Nord”. Tra l’altro, il Territorio ospita già due ragazzi nordcoreani e, in passato, ha dato istruzione alla figlia del dittatore africano Mugabe.
Subito dopo la conferma dell’iscrizione, in Corea si è scatenata la ricerca di immagini del “quarto Kim”: abituati alla normale riservatezza – ai limiti della segretezza patologica – della famiglia, i quotidiani del Sud sono rimasti sorpresi dall’aver trovato subito tre immagini del ragazzo. La sorpresa è aumentata quando si è visto che il giovane ha i capelli colorati in maniera artificiale e si veste alla moda.
Da uno studio più particolareggiato, inoltre, alcuni giornali del Sud hanno sottolineato che al collo del ragazzo ci sarebbe un crocifisso e che, iscrivendosi ad alcuni social network, si sarebbe definito “cristiano non confessionale”. Infine, avrebbe espresso in alcuni commenti il suo “dispiacere” per “i compatrioti che soffrono per la carestia in Corea del Nord”.
Il figlio del primogenito del “Caro leader”, insomma, sembra un qualunque esule del Nord anche se di successo. Secondo la fonte di AsiaNews “non è possibile che sia così. Anche se la nonna del dittatore in carica era cristiana, e anche ben conosciuta, non si può ritenere in alcun modo che al giovane sia stata permessa un’educazione cristiana. Kim Jong-il ha un controllo strettissimo sui fondi per i suoi familiari, e sa come tenerli appesi”.
“È possibile – conclude la fonte – che si tratti di una manovra di tipo pubblicitario, forse ideata per sviare l’attenzione dalla questione del disarmo nucleare. Pyongyang, messa alle strette da Pechino, ha infatti accettato il ritorno senza pre-condizioni al tavolo dei Colloqui a sei. Ma per ora non ha compiuto passi concreti in questa direzione”.
Han-sol, 16 anni, è stato iscritto per il 2013 al College United World di Mostar, in Bosnia Erzegovina. Studierà nell’ambito di un corso di studi particolare, intitolato “Come si ricostruisce un Paese dopo un conflitto”. L’iscrizione ha un valore particolare, dato che quasi tutti i Kim di terza generazione – ovvero i figli del “Caro Leader” – hanno studiato in Svizzera. Il fatto che per la quarta generazione sia stato scelto un Paese diverso (e degli studi molto particolari) segnala un cambiamento di rotta e forse la preoccupazione del regime nei confronti del futuro.
Ma la scelta “europea” potrebbe essere stata anche imposta. Ieri, infatti, si è scoperto che la prima scelta era caduta su un altro dei Collegi internazionali – quello di Hong Kong – le cui autorità avevano però rifiutato il visto al giovane. Secondo l’ex preside del Li Po Chun Institute, “è stato un errore. Quel visto poteva aiutare i rapporti fra Cina e Corea del Nord”. Tra l’altro, il Territorio ospita già due ragazzi nordcoreani e, in passato, ha dato istruzione alla figlia del dittatore africano Mugabe.
Subito dopo la conferma dell’iscrizione, in Corea si è scatenata la ricerca di immagini del “quarto Kim”: abituati alla normale riservatezza – ai limiti della segretezza patologica – della famiglia, i quotidiani del Sud sono rimasti sorpresi dall’aver trovato subito tre immagini del ragazzo. La sorpresa è aumentata quando si è visto che il giovane ha i capelli colorati in maniera artificiale e si veste alla moda.
Da uno studio più particolareggiato, inoltre, alcuni giornali del Sud hanno sottolineato che al collo del ragazzo ci sarebbe un crocifisso e che, iscrivendosi ad alcuni social network, si sarebbe definito “cristiano non confessionale”. Infine, avrebbe espresso in alcuni commenti il suo “dispiacere” per “i compatrioti che soffrono per la carestia in Corea del Nord”.
Il figlio del primogenito del “Caro leader”, insomma, sembra un qualunque esule del Nord anche se di successo. Secondo la fonte di AsiaNews “non è possibile che sia così. Anche se la nonna del dittatore in carica era cristiana, e anche ben conosciuta, non si può ritenere in alcun modo che al giovane sia stata permessa un’educazione cristiana. Kim Jong-il ha un controllo strettissimo sui fondi per i suoi familiari, e sa come tenerli appesi”.
“È possibile – conclude la fonte – che si tratti di una manovra di tipo pubblicitario, forse ideata per sviare l’attenzione dalla questione del disarmo nucleare. Pyongyang, messa alle strette da Pechino, ha infatti accettato il ritorno senza pre-condizioni al tavolo dei Colloqui a sei. Ma per ora non ha compiuto passi concreti in questa direzione”.
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