Draggo, scomparsi 10 tibetani arrestati per il ritorno del Dalai Lama
Lhasa (AsiaNews) - La polizia cinese ha sequestrato 10 tibetani arrestati in febbraio dopo le proteste pacifiche di Kardze (contea di Draggo, Sichuan) organizzate a fine gennaio per chiedere il ritorno del Dalai Lama. La polizia ha sparato sulla folla e negli scontri sono morte sei persone; decine hanno riportato gravi ferite agli arti e all'addome. Gli agenti hanno arrestato oltre 100 persone, fra cui tutti i feriti.
Secondo fonti del Tibetan Center for Human Rights Defender (Tchrd), dopo gli scontri la polizia cinese ha battuto palmo a palmo la contea di Draggo per arrestare i partecipanti alle manifestazioni sfuggiti agli arresti. Molti di loro si sono rifugiati sulle montagne. I feriti hanno evitato gli ospedali presidiati dalle forze di sicurezza.
I rastrellamenti sono iniziati il 9 febbraio scorso, quando le autorità cinesi hanno fatto irruzione nei villaggi nomadi di Topolung, Gathag e Gyekong-gang, dove hanno ucciso due persone Yeshi Rigsel, 40 anni monaco del monastero di Draggo, e suo fratello Yeshi Samdruo di 42 anni. La loro morte è stata riportata dal Ganzi Daily News, giornale governativo, che però ha omesso il ferimento di tutti i componenti della famiglia dei due, fra cui 5 bambini. La madre di Rigsel ha subito l'amputazione del braccio. Lo stesso giorno gli agenti hanno arrestato Tsering Gyaltsen, 40 anni, monaco del monastero di Draggo. A tutt'oggi, le sue condizioni e il luogo di detenzione sono sconosciute.
Le altre persone arrestate in febbraio che mancano all'appello sono: Shonu, 42 anni, monaco di Draggo; Gyaltsen, 32 anni, del villaggio di Yunyiwa; Sherkyam 53 anni; Peydor, 35 anni; Gyekyap 27 anni; Khendor 23 anni di Norpa. Fra gli scomparsi vi sono anche leader religiosi di alto rango del monastero di Draggo: il lama reincarnato Tulku Lobsang Tenzin, 40 anni; Geshe Tsewang Namgyal (32 anni); Thinlay, responsabile del negozio del monastero; Drapla, contabile dell'istituto religioso. Tutti sono stati arrestati in un internet-café nella regione a Tridu (contea di Aba).
Fonti locali sottolineano il clima di tensione in cui è costretta a vivere la popolazione della contea. Per evitare nuove manifestazioni il governo locale ha aumentato i posti di blocco e il numero degli agenti di polizia. Il 2 marzo scorso, le autorità hanno dato il via a una campagna di "rieducazione patriottica nei monasteri e nei villaggi, dove hanno avvertito gli abitanti sulle serie ripercussioni in caso atti sovversivi mirati a destabilizzare la regione.
Da circa un anno nelle regioni a popolazione tibetana, si susseguono manifestazioni contro la dominazione cinese e auto-immolazioni di monaci buddisti. (N.C.)