Dopo l’accordo con il governo, inizia la scarcerazione dei talebani

Secondo il patto siglato lo scorso maggio, i militanti islamici vengono liberati e scagionati dalle accuse di terrorismo. Inizia la creazione del “Talebanistan”, il territorio autonomo del Pakistan dove vige la sharia.

Mingora (AsiaNews) – E’ iniziata oggi la prima fase della reale talebanizzazione del nord del Pakistan. Dopo un accordo fra governo locale e quello federale, vengono infatti scarcerati i primi militanti talebani chiusi nelle prigioni della provincia della Frontiera nord-occidentale.

La scarcerazione rientra nel patto siglato fra Islamabad e la Tehreek-e-Taliban Swat (organizzazione composta dai talebani pakistani) lo scorso 22 maggio, che prevede la cessione di una parte del territorio provinciale alle milizie islamiche.

Il processo verrà portato avanti in tre fasi: nella prima, che inizia nel pomeriggio, 64 militanti accusati di terrorismo verranno liberati dalla prigione di Timergara e scortati nel nord del Paese. Seguirà la scarcerazione di tutti gli altri prigionieri talebani, che si concluderà fra due settimane. Questi saranno tutti scagionati dalle accuse di terrorismo.

In un’intervista al quotidiano Daily Times, il portavoce della Tehreek-e-Taliban Swat dice: “I talebani non sono coinvolti in alcun attacco avvenuto dopo la firma dell’accordo. Dietro vi è la mano di elementi stranieri, che cospirano contro la pace nel Paese e contro la nostra religione. Ma ora che siamo tornati, fermeremo i loro tentativi”.

Secondo l’accordo, i talebani otterranno la gestione autonoma di una consistente parte della provincia (fra cui la valle della Swat, considerata un tempo “la Svizzera d’Asia”) e potranno creare delle corti islamiche locali, che giudicheranno secondo la sharia, la legge coranica.