Dopo le Pussy Riot, invoca riforma della Chiesa russo-ortodossa. Deputati lo accusano di estremismo
Mosca (AsiaNews) - Invocare la necessità di una riforma della Chiesa russo-ortodossa, perché "cessi di essere serva delle autorità secolari" potrebbe costare un'inchiesta penale al noto commentatore politico, Stanislav Belkovsky (v. foto). Alcuni deputati del partito di governo Russia Unita, come Mikhail Markelov, hanno chiesto al Comitato investigativo (una sorta di super procura) di verificare se un articolo pubblicato dall'esperto sul giornale Moskovsky Komsomolets, possa essere giudicato estremista e diffamatorio.
"Qualora fosse riscontrata una violazione del codice penale nel materiale di Belkovsky - si legge sul sito del partito, che cita Markelov - chiedo che contro di lui sia aperta un'inchiesta". Nell'articolo pubblicato lo scorso 15 febbraio, il commentatore aveva suggerito di trasformare la Chiesa russo-ortodossa "in una confederazione di parrocchie indipendenti", dove i "parrocchiani eleggono i propri pastori, che a loro volta eleggono i vescovi, i quali poi scelgono il Patriarca". "La riforma - ha scritto - è necessaria in modo che la Chiesa diventi un'istituzione che favorisca l'emancipazione dei russi e cessi di essere un agente dell'autoritarismo e serva del potere secolare".
Un altro deputato di Russia Unita, Serghei Popov, si è detto convinto che l'articolo di Belkovsky "provocherà ulteriori tensioni nella società e creerà un serio conflitto". Secondo il politico, la comunità ortodossa e il clero devono valutare la possibilità di sporgere denuncia all'ufficio del procuratore generale perché avvii un'indagine.
Dal canto suo, il politologo si è difeso dicendo che non ci sono le basi per aprire un'inchiesta. "Tutte le dichiarazioni sul fatto che il mio concetto di riforma della Chiesa russo-ortodossa sia estremista e contro la legge non ha nulla a che fare con lo spirito della religione cristiana o con la legislazione russa", ha detto Belokovsky a Interfax. "Ma non escludo che un'iniziativa in questo senso venga presa", ha concluso.
Dopo lo scandalo provocato dalla preghiera punk del gruppo femminista Pussy Riot, inscenata l'anno scoro nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, il dibattito sull'estremismo religioso e l'offesa ai sentimenti dei fedeli è diventato molto acceso in Russia. Per il loro gesto, due delle ragazze del gruppo punk-femminista sono state condannate a due anni di campo di lavoro per "teppismo motivato da odio religioso". Intanto alla Duma è depositato un disegno di legge contro la blasfemia, che prevede multe fino a 10mila dollari o la reclusione fino a tre anni nel caso di "insulti pubblici alla fede e umiliazioni durante i servizi liturgici". Nel caso, invece, di distruzione di luoghi o oggetti di culto, si parla di multe fino a 500mila rubli e un periodo di lavoro obbligatorio fino a 400 ore o fino a 5 anni di detenzione.