Dopo gli attentati, fra i giordani diminuisce il sostegno ad Al Qaeda
Di fronte al terrore, le associazioni islamiche sono chiamate a purificarsi dei loro schemi ideologici. Un commento di Jamil Nimri, notista politico del giornale Al Ghad.
Amman (AsiaNews) Quasi due terzi dei giordani hanno cambiato idea su Al Qaida, dopo gli attentati suicidi agli hotel di Amman, che il 9 novembre hanno ucciso 57 persone. Prima degli attacchi il 64% della popolazione stimava Al Qaeda per la sua lotta contro Israele e gli Stati Uniti. Ora essi insieme a un altro 31,9% di persone che non hanno cambiato idea - la giudicano solo "un'organizzazione terrorista", che "non rappresenta l'Islam" .
È quanto emerge da un'inchiesta condotta dal quotidiano giordano Al Ghad che mostra come gli attacchi di Al Qaeda hanno diffuso un più forte rifiuto della violenza ideologica del gruppo e una maggiore unità nazionale. Sul cambiamento di mentalità in atto nel paese, AsiaNews ha chiesto a Jamil Nimri, famoso commentatore politico di offrire una sua riflessione.
"L'esile sostegno per Al Qaeda - ha detto Nimri sta vacillando in modo tremendo. Prima l'opinione pubblica più diffusa sosteneva i kamikaze e gli attacchi contro i nemici dell'Islam come parte di una guerra santa (jihad). Ancora adesso le ideologie estremiste applaudono ogni tipo di lotta contro gli Stati Uniti e Israele. Essi hanno sempre adottato una doppia teoria: o approvare gli attacchi e considerarli parte della jihad, oppure, se i gesti sono inaccettabili, inventare oscure ipotesi di complotti, attribuendo la responsabilità a Israele e agli Stati Uniti.
Purtroppo alcuni leader di associazioni musulmane tendono ad applicare queste visioni anche negando ai musulmani moderati e intellettuali di parlare contro gli estremisti che diffondono oscurità, morte e distruzione in nome dell'Islam. Siamo giunti al punto che ogni critica contro il terrorismo è giudicata come un sostegno e un incoraggiamento all'occupazione israeliana e alla politica degli Usa.
Questi gruppi eversivi impongono una pericolosa cultura malvagia, pianificando in modo brutale la morte di tanti innocenti. Aver provato che Al Qaeda è dietro questi attacchi ha distrutto il pensiero corrotto di tanti leader islamici che nei giorni scorsi hanno espresso sospetti e in modo indiretto hanno puntato il dito contro Israele e gli Stati Uniti.
Molti imam delle moschee, dottori coranici, professori universitari e insegnanti dovranno cambiare tono nelle lezioni e nelle prediche. Di solito essi si infervorano spingendo la popolazione alla rabbia e alla violenza contro le altre religioni e culture. Infine io penso che debba essere cancellata l'idea che ' l'Islam è l'obbiettivo, l'Islam la vittima'. Tutte le istituzioni musulmane devono rivedere la loro agenda e cominciare a stilare programmi in cui si presenta un Islam moderato e buono, caratterizzato dal perdono e dall'amore, mettendo fine al lavaggio di cervello a cui hanno sottoposto la nostra gioventù". (ID)
26/11/2018 08:13