Dopo Berlino e Washington, gli hacker cinesi attaccano Londra
Secondo il britannico Guardian, alcuni pirati informatici di Pechino avrebbero attaccato i terminali del Parlamento e del ministero degli Esteri. La Cina smentisce ed offre cooperazione contro i crimini su Internet.
Londra (AsiaNews) – Alcuni hackers [pirati informatici ndr] cinesi avrebbero attaccato, oltre ai computer del Pentagono ed a quelli del Bundestag, anche diversi sistemi telematici fondamentali per il governo britannico. Lo rivela oggi il Guardian, che cita fonti anonime del governo.
Secondo il diffuso quotidiano, gli attacchi sarebbero avvenuti contro i terminali del Parlamento britannico e del ministero degli Esteri. Gli autori, sostiene la fonte, sarebbero militari cinesi. Il governo di Londra, per il momento, non commenta.
Le accuse del Guardian rappresentano il terzo attacco in due settimane all’esercito cinese. I militari di Pechino, secondo il Financial Times e lo Spiegel, sarebbero gli autori di diversi attacchi ai computer governativi di Washington e Berlino. In tutti e tre i casi, però, le accuse vengono da “funzionari anonimi” dei vari governi.
La Cina ha definito le accuse infondate, e si è dichiarata pronta a rafforzare la propria collaborazione con le altre nazioni per fermare i crimini su Internet. In ogni caso, il Pentagono ha più volte detto di “essere convinto” che l’esercito di liberazione popolare cinese sta lavorando per far divenire la “guerriglia telematica” un’arma di attacco.
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