Dopo 26 anni, Iraq e Siria riallacciano i rapporti diplomatici
L'accordo firmato oggi prevede anche cooperazione in materia di sicurezza e giunge dopo le dichiarazioni americane sulla necessità di coinvolgere Damasco nella questione irachena e sull'utilità di cercare di allontanare la Siria dall'Iran. Sabato il presidente Talebani a Teheran.
Baghdad (AsiaNews) Dopo 26 anni, Siria ed Iraq hanno deciso oggi di riallacciare i rapporti diplomatici, interrotti ai tempi della guerra tra Baghdad e Teheran.
L'annuncio è stato dato dal ministro degli esteri iracheno, Hoshyar Zebari, al termine della visita del ministro degli esteri siriano, Walid Mouallem, nella capitale irachena. L'accordo, ha detto Zebari, prevede la "piena normalizzazione" dei rapporti tra i due Paesi. L'esponente iracheno ha aggiunto che le parti hanno convenuto di "cooperare nel campo della sicurezza" e che esperti dei due Paesi si incontreranno per discutere del problema. Il delicato argomento era stato già evidenziato ieri dal primo ministro di Baghdad, Nouri Maliki, che aveva chiesto alla Siria, da sempre accusata di non impedire il passaggio di armi ed uomini destinati alla guerriglia irachena, di "fare di più" per aiutare a ristabilire la sicurezza nel suo Paese.
Sullo stesso tema anche la prima reazione di Washington, che ha chiesto alla Siria di dar prova di un "serio impegno" per fermare le infiltrazioni di terroristi che dal suo territorio passano in Iraq.
Moallem, dal canto suo, non ha respinto le accuse, ma ha sostenuto di non voler affrontare l'argomento. "se ci sono volontà politica e buone intenzioni ha detto le questioni di sicurezza saranno ben risolte dai nostri esperti".
La mossa a sorpresa di Damasco, che aveva sempre accusato il governo iracheno di essere un fantoccio nelle mani degli Stati Uniti, fa seguito alle affermazioni venute dai democratici statunitensi, dopo la loro vittoria delle elezioni di mezzo termine, ma anche da grandi esperti come Henry Kissinger, sulla necessità di coinvolgere Siria ed Iran nella questione irachena e nella volontà americana di cercare di allontanare Damasco da Teheran.
Se è ancora impossibile valutare se l'atteggiamento siriano può essere una risposta alle avance statunitensi, c'è da registrare la quasi contemporanea mossa iraniana di invitare sabato a Teheran il presidente iracheno Jalal Talebani, uno sciita.
La contemporaneità delle aperture siriane e iraniane ha fatto anche avanzare l'ipotesi di un arrivo in Iran del presidente siriano Bachar Assad, per un non preannunciato vertice a tre. L'ipotesi è stata smentita dal Ministro degli esteri iracheno, ma il fatto che sia stata formulata è un chiaro indizio del possibile "movimento" della situazione irachena e forse anche del sistema delle alleanze in Medio Oriente.
21/08/2018 08:37