07/12/2006, 00.00
VATICANO - TAIWAN
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Dono dell’ambasciatore di Taiwan per la carità e la missione del Papa in Asia

In occasione del Natale il diplomatico della Repubblica di Cina presso la Santa Sede ha donato 100mila dollari al Papa per sostenere “la Sua nobile opera di evangelizzazione del mondo”. Il rappresentante della Santa Sede a Taipei: riallacciare i rapporti con Pechino non significa andare via da Taiwan.

Città del Vaticano (AsiaNews) – In occasione del Natale il governo di Taiwan ha donato 100mila dollari Usa a Papa Benedetto XVI. Chou-seng Tou, ambasciatore della Repubblica di Cina presso la Santa Sede, ha presentato ieri il dono a mons. Dominique Mamberti, Segretario per i rapporti con gli Stati. Nella motivazione l’ambasciatore Tou ha sottolineato che Taiwan vuole “sostenere la Sua [del Papa] nobile opera di evangelizzazione del mondo, in particolar modo per assistere la formazione degli seminaristi provenienti dai Paesi asiatici in via di sviluppo e residenti a Roma”. Taiwan ha così anche voluto “rinnovare la propria volontà di essere un partner di pace, amore fraterno e carità della Santa Sede” e si augura di poter così favorire “la diffusione della parola di Dio in Asia in modo che l’amore e la pace possano finalmente prevalere”.

Il dono è fatto in considerazione del “significativo contributo” della Chiesa allo sviluppo culturale e sociale dell’Asia, grazie all’impegno delle comunità ecclesiali “nell’educazione, le cure mediche e l’assistenza verso i meno fortunati”.

A Taiwan vi sono 300 mila cattolici. Dal ’72 la Santa Sede mantiene un incaricato di affari a Taipei. La nunziatura di Taiwan è stata aperta nel ’51, dopo che il nunzio di Pechino è stato espulso dalla Cina.

Nei giorni scorsi, dopo l’ordinazione illecita di un vescovo a Xuzhou (Jiangsu, Cina popolare) è ritornato a galla il tema dei rapporti diplomatici fra Cina e Santa Sede. A questo proposito, mons. Ambrose Madtha, incaricato d’affari per il Vaticano a Taipei, ha detto che il Vaticano vuole riallacciare relazioni ufficiali con la Cina, se viene garantita piena libertà religiosa alla Chiesa cattolica, ma non intende abbandonare i rapporti con Taiwan. In una dichiarazione all’agenzia Reuters il 5 dicembre scorso, mons. Madtha ha definito “chiara” la posizione della Santa Sede. “La Santa Sede vorrebbe mantenere il suo delegato a Taipei. La Santa Sede non vuole abbandonare Taiwan”.

 

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