Donne saudite discriminate anche nel matrimonio con gli stranieri
Jeddah (AsiaNews/Agenzie) – La legge saudita crea gravi ostacoli a chi vuole sposare uno straniero e discrimina le donne impedendo loro di trasmettere la cittadinanza al marito e ai figli. In tutto il mondo arabo cresce la richiesta di uguali diritti per donne e uomini in materia, ma il cammino appare lento.
L’art. 6 della legge saudita sui matrimoni con cittadini stranieri prevede che “ogni saudita (uomo o donna) che vuole sposare un non saudita deve avere un carattere e una nazionalità e una religione accettabili, con esclusione di chi appartiene a fedi non approvate dalla Sharia” (legge islamica). Al cittadino straniero, poi, è vietato sposare una saudita, se non previa autorizzazione del ministero dell’Interno.
Non è solo un problema di credo religioso: l’avvocato Saeed ibn Naser Al-Huresen spiega ad Arab News che per essere autorizzata a sposare uno straniero “la donna saudita deve avere almeno 29-30 anni”. “In altre parole, deve essere una ‘zitella’ non troppo ambita dai pretendenti sauditi. Se la donna è divorziata, le possibilità di avere l’autorizzazione sono molto migliori”.
Le procedure legali sono, poi, più semplici se il promesso sposo è di uno Stato del Golfo Persico.
Anche dopo che il matrimonio è stato consentito e celebrato, non sono finiti i problemi per la nuova coppia, perché la cittadinanza non si estende in modo automatico al non saudita. Solo di recente il Consiglio saudita ha approvato una legge che riconosce la cittadinanza alle donne estere che sposano un saudita. Ma non la riconosce al marito estero di una donna saudita, né ai loro figli.
“I figli maschi – prosegue Al-Huresen – possono chiedere la cittadinanza quando hanno 18 anni. Le domande sono esaminate dal dipartimento per gli Affari civili del ministero dell’Interno… Possono ottenere una speciale carta di identità che gli attribuisce una serie di diritti nel Paese, ma non possono acquistare la cittadinanza saudita”. Le figlie femmine, poi, possono avere la cittadinanza solo se si sposano.
Nonostante ciò, è in aumento il numero delle donne saudite che sposano un cittadino estero. La stampa locale riporta casi di donne che, per avere il permesso, hanno dovuto pagare una “tangente” di 40 mila riyal (10.667 dollari).
Analisti osservano che questi problemi sono legati non tanto alla sharia quanto alla mentalità sociale, che Amira Kashgary, redattore del quotidiano Al-Watan, ritiene “conservatrice e chiusa. Donne, sorelle, figlie e mogli non hanno libertà di scelta. Nella comunità ancora non è accettato che una donna saudita sposi un non saudita”.
Sempre più voci chiedono parità di diritti tra uomini e donne in questa materia, anzitutto per il riconoscimento della cittadinanza saudita anche per il marito non saudita e i figli. Si nota, peraltro, che il problema riguarda tutta la regione araba: in Egitto, Libano, Palestina, Marocco, Giordania e Iran solo l’uomo può comunicare la sua cittadinanza alla moglie e ai figli, mentre non può farlo la donna. Ma in Algeria una recente legge ha riconosciuto anche alla moglie il diritto di trasmettere la sua nazionalità al marito e ai figli, mentre in Egitto dopo anni di lotta questo è stato consentito solo a favore dei figli.
14/10/2021 09:30
28/03/2019 13:27