09/03/2006, 00.00
PAKISTAN
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Donne musulmane e cristiane in Pakistan contro discriminazioni e violenze

Ong cattolica organizza un incontro interreligioso: preghiera e sostegno per chi combatte a favore dello sviluppo della donna e contro le ordinanze Hudood. Madre Teresa e la Madonna, come modelli di donne dedicate  alla cura dell'umanità.

Kasur (AsiaNews) – La Madonna e Madre Teresa come esempio per le donne del Pakistan, che vogliono combattere per migliorare la loro condizione e quella della società in cui vivono. È una delle riflessioni emerse ieri, Giornata mondiale della donna, durante un incontro organizzato dall'Ong cattolica Milap a Kasur (sud di Lahore), con giovani cristiane e musulmane. Nel suo intervento la direttrice, Margaret Piara, ha detto: "Le donne e le ragazze hanno nella Madonna e Madre Teresa un modello di vita dedicata alla cura dell'umanità".

La direttrice ha ricordato che "una buona donna è una corona per suo marito". Ha poi criticato l'abitudine di fare una grande festa in famiglia quando nasce un bambino, ma di essere tristi - inclusa la mamma – quando nasce una femmina. "Come può una donna fare questo ad un'altra?" si chiede.

All'incontro, a cui partecipavano 30 ragazze musulmane e cristiane del centro di cucito gestito dalla Milap, ha preso la parola anche una studentessa, Shafia Yusaf. La giovane ha spiegato che "la donna di oggi non è debole, ma è come una roccia perché se vuole può combattere e superare gli ostacoli". Secondo Shafia, "si è deboli quando non si combatte e gli altri approfittano di te". Agnes, insegnante del centro, ha invitato le ragazze "a pregare e a superare con l'amore anche le difficoltà più grandi". Ha chiesto poi di sfruttate l'opportunità di sviluppo data loro dalla scuola di cucito e quella di interscambio religioso: "Le donne possono guidare il dialogo interreligioso dalla base".

Un'altra insegnante, Rani, ricorda che "in una società come la pakistana, dominata dall'uomo, se teniamo sempre presente al figura di Dio, possiamo continuare a combattere e pregare unite per il rispetto della donna nel nostro Paese".

In seguito le partecipanti hanno anche pregato per le Ong impegnate per i diritti legali delle donne, in particolare contro le ordinanze Hudood. Molte donne pakistane, anche nella comunità musulmana di maggioranza, continuano a chiedere con forza l'abrogazione di queste leggi discriminatorie.

Le ordinanze islamiche Hudood, di ispirazione islamica, sono state approvate nel 1979, sotto la giunta militare del generale Zia-ul-Haq. Sono composte da 4 parti che regolano i temi della proprietà, dell'adulterio e delle proibizioni. Le ordinanze non discriminano fra adulterio e stupro: una donna vittima di uno stupro deve presentare davanti ad una corte islamica la testimonianza di 4 maschi – adulti e musulmani - che abbiano visto l'atto della penetrazione per avere giustizia dallo Stato. Secondo le ordinanze, se la vittima non è in grado di produrre le testimonianze può essere accusata di adulterio e condannata al carcere o alla lapidazione.

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