Donna Dalit uccisa per aver fatto una domanda
Patna (AsiaNews) – Una domanda è costata la vita a Karo Devi, donna Dalit residente nel villaggio Dhansil nel distretto di Gaya a est dello stato Bihar. La donna è stata brutalmente picchiata venerdì 18 maggio da Saroj Singh - abitante del villaggio, appartenente a una casta superiore ed ex membro del consiglio - dopo aver “osato” chiedergli se avesse visto la mucca che aveva perso. La domanda fatta da una donna Dalit ha offeso l’ex membro del consiglio che, insieme ai suoi fratelli, ha cominciato a picchiarla allontanando il marito che provava a intervenire. Karo Devi è stata poi portata in ospedale dove è morta sabato mattina.
Non appena la notizia si è diffusa gli abitanti del villaggio hanno bloccato per tre ore la strada Gaya-Cherki che è stata liberata solo quando la polizia ha promesso di fare il possibile per catturare gli assassini della donna.
Nel dare conferma della morte di Karo Devi il portavoce del distretto di Gaya, Amit Jain, ha detto che, secondo le sue informazioni, i diritti di passaggio tra la donna e l’ex membro del consiglio avrebbero generato il diverbio. Quando gli è stato ricordato che i proprietari terrieri e i Dalit vivono in luoghi diversi del villaggio ed è impensabile una discussione sui diritti di passaggio, il portavoce ha detto che la domanda della donna non può aver scatenato la follia degli assassini. Il portavoce ha aggiunto che Saroj Singh e i suoi fratelli, Manoj Singh e Raj Kumar, sono stati accusati di omicidio.
Ruth Manorama, premio 2006 per i diritti umani e celebre attivista per i diritti delle donne Dalit, ha riferito ad AsiaNews “E’ stato un omicidio orribile . La Commissione nazionale delle donne Dalit dovrà investigare sulla morte di Karo Devi. Noi porteremo la questione davanti alla Commissione per i diritti umani e chiederemo giustizia. Nella nostra società la divisione in caste sta diventando un problema, le violenze contro i Dalit aumentano sempre di più e il nostro governo non fa nulla. In 60 anni, da quando l’India è indipendente, la condizione dei Dalit è cambiata molto poco. I rituali religiosi delle caste superiori consacrano addirittura la loro oppressione e le donne Dalit vengono sistematicamente discriminate”.