16/06/2005, 00.00
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Donald Tsang nominato capo dell'esecutivo di Hong Kong

Hong Kong (AsiaNews) - Donald Tsang, 60 anni, il primo cinese ad essere segretario delle finanze sotto la colonia Britannica, è stato nominato capo dell'esecutivo del territorio di Hong Kong. Molto noto per i suoi vestiti eleganti e la sua caratteristica farfallina, Tsang è un perfetto "civil servant", burocrate del governo, che ha servito i britannici con onore e serve ora Pechino con lo stesso zelo.

La sua nomina è avvenuta senza vere e proprie elezioni: un gruppo di 710 delegati di vari settori della società, su 800 scelti in massima parte da Pechino, ha indicato la sua preferenza. Ma già la Cina lo aveva segnalato come successore di Tung Chee-hwa, dimessosi alcuni mesi fa per ragioni di salute. In realtà la politica di Tung Chee-hwa, imprecisa, ostile alla popolazione di Hong Kong, e sottomessa a Pechino, era ormai consunta. Diversi analisti nel territorio osservano che la scelta di Pechino per il popolare Tsang è un modo per riannodare le simpatie fra il governo e la popolazione.

Nei giorni scorsi Donald Tsang, che è cattolico e padre di 2 figli,  aveva fatto non una campagna elettorale – inutile – ma di avvicinamento alla popolazione, facendosi riprendere dalle telecamere in un negozio di dolci, con i suoi vecchi amici del vicinato, con i membri della sua famiglia.

Unico sfidante di un certo peso alla nomina di Tsang era Lee Wing-tat, presidente del partito democratico, che ha preso solo 51 adesioni.

Da anni il Partito democratico spinge perché nel territorio vi siano elezioni dirette del capo del governo. Ma Pechino rifiuta il passo verso la democrazia, avocando a sé ogni cambiamento della struttura elettorale. Ultimamente è intervenuta anche nell'elezione del capo del governo. Di per sé la carica dovrebbe durare 5 anni. Per volere della Cina,nel caso di Tsang essa durerà solo 2 anni. Questo darà tempo a Pechino di studiare se fidarsi o no di un personaggio legato alla passata – ed efficiente – struttura coloniale, ma costringerà anche Tsang a non fare mosse troppo azzardate, che lo possano mettere in cattiva luce con Pechino.

Fra i sostenitori di Tsang nel comitato degli 800 elettori, vi sono le personalità più ricche del mondo bancario e commerciale. Il mondo accademico, legale e medico ha votato per Lee.

Nelle scorse settimane Tsang ha scritto una lettera ai parroci di Hong Kong chiedendo loro di pregare per lui. Il vescovo mons. Joseph Zen lo ha criticato diverse volte, e ha sottolineato che Tsang, essendo stato segretario generale sotto Tung, è anch'egli responsabile della politica fallimentare dell'ex governatore soprattutto nei campi dell'occupazione, della famiglia, della scuola, delle libertà. Alcuni sacerdoti di Hong Kong hanno però definito la scelta di Tsang come "il male minore" fra tutti i possibili candidati di Pechino. (BC)

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