21/03/2005, 00.00
LIBANO
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Domenica delle Palme, la speranza del Libano poggia sui giovani

Arcivescovo maronita di Beirut: malgrado le tempeste  il paese  non morirà.

Beirut (AsiaNews) – Nella Domenica delle Palme i cattolici libanesi hanno pregato per la pace e affidato ai giovani le speranze per il futuro del Libano.  Le celebrazioni sono avvenute in un clima molto teso dopo gli attentati degli ultimi mesi. Il più recente, il 19 marzo scorso: un'autobomba è esplosa nel quartiere a maggioranza cristiana di New Jdeideh (Beirut est) causando 11 feriti.

L'arcivescovo maronita di Beirut, mons. Paul Matar, ha presieduto la messa delle Palme nella cattedrale maronita di San Giorgio, al centro di Beirut. La celebrazione è stata preceduta da una processione attraverso i quartieri limitrofi. La funzione di quest'anno ha un significato particolare in quanto lo storico edificio religioso si affaccia sulla moschea  Mouhamad El Amin, dove è sepolto Rafic Hariri, l'ex premier assassinato il 14 febbraio scorso. Dall'attentato ad Hariri è partita una forte protesta democratica contro l'occupazione siriana in Libano. Le manifestazioni sono state sostenute dal movimento studentesco. Nella sua omelia l'arcivescovo ha illustrato il significato della festività esortando i fedeli ad un maggior esame di coscienza e al rispetto reciproco. Mons. Matar ha espresso parole di speranza per il futuro del Libano, che non morirà malgrado le tempeste attraversate. L'arcivescovo ha concluso chiedendo ai giovani di essere artefici del nuovo Libano.

Nella sua omelia il superiore generale dell'Ordine maronita della Beata Maria Vergine, abate Francois Eid, ha usato gli stessi toni positivi. Egli ha indicato la necessità della pace vera, una pace che nasce dall'amore. In questo è centrale il ruolo di Gerusalemme, che deve essere la città della pace e non "della ribellione" come ora. Il superiore generale ha poi sottolineato l'importanza della collaborazione di tutti per una rinascita vera del Libano, da lui affidata ai giovani, artefici di pace e responsabili del loro destino.

Fiducia nei giovani è stata espressa anche nell'omelia del metropolita greco melkita di Beirut Youssef Kallas. Egli ha apprezzato nei giovani lo sforzo di cercare una riconciliazione senza l'uso della violenza.

Assente dal Libano, il Patriarca Maronita, card. Nassrallah Sfeir, ha celebrato messa a New York. Per il 22 marzo è previsto il suo rientro dagli Stati Uniti dove la settimana scorsa ha incontrato il presidente americano George W. Bush. (YH)

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