Dolore e sostegno non solo ai turisti e a Phuket
P. Piergiacomo Urbani, missionario del PIME: "Vi sono migliaia di pescatori sulla costa; di questi poveretti nessuno dice niente". La Chiesa lancia una campagna di aiuti per loro.
Bangkok (AsiaNews) - "Tutti qui si interessano alle zone turistiche, all'isola di Phuket, ai morti stranieri, ma le onde dello tsunami hanno colpito in pratica tutta la costa sud-occidentale della Thailandia. La zona è abitata da migliaia di pescatori. Di questi poveretti nessuno dice niente". P. Piergiacomo Urbani, missionario del PIME a Bangkok, commenta con amarezza ad AsiaNews i dati presentati dal governo e l'interesse delle televisioni del mondo al sisma che ha sconquassato la Thailandia e molte parti dell'Asia.
Stamane il ministero della Sanità ha dichiarato che fra le vittime vi sono almeno 50 stranieri, ma la loro nazionalità non si conosce ancora. I media locali affermano che fra i dispersi vi sono cittadini di diverse nazioni: Sud Corea, Giappone, Sud Africa, Hong Kong, Gran Bretagna, Italia, Irlanda, Danimarca, Finlandia, Australia, Malaysia, Messico, Russia, Svezia, Cile, Repubblica Ceca, Spagna, Stati Uniti, Germania.
"La gente di Bangkok è addolorata per la perdita di tutte queste vite umane", dice il missionario. "Il governo ha detto che vi sono circa 800 morti, 300 nella sola Phuket, ma nei giorni prossimi i morti saliranno. Nessuno sa cosa è successo ai pescatori che vivevano lungo le centinaia di chilometri di costa. Certo, il disastro è un duro colpo per il paese, sia per le vite perdute, sia per il turismo: il periodo di Natale è un momento di alta stagione per il turismo. Ma la gente qui è afflitta soprattutto per le vite umane. Ieri dice p. Urbani, parroco di Nonthamburi, un quartiere della grande Bangkok visitavo le famiglie cattoliche per offrire loro gli auguri di Natale: tutti erano con gli occhi fissi alla televisione seguendo ora per ora in silenzio le immagini tragiche del maremoto. E tutti mi facevano notare che non si sa nulla dei villaggi dei pescatori sulla costa: il dramma è più grande di quello che si vede ora".
Padre Urbani afferma che per ora non si sa di danni subiti dalle chiese. "Nel sud non vi sono molte chiese. Vi è una parrocchia a Phuket, con un centinaio di cattolici, ma l'edificio non è sulla costa, è all'interno e sembra non sia stato toccato dalla furia delle onde". Il missionario ha detto ad AsiaNews che la Chiesa thailandese sta per lanciare in tutte le parrocchie e nelle scuole cattoliche una campagna per la raccolta di aiuti diretta proprio ai pescatori della costa. Anche il governo si è attivato per portare aiuti d'emergenza nell'area colpita.
30/12/2004