Dissidente birmano: leva obbligatoria e Parlamento, le nuove armi della giunta militare
di Tint Swe
La dittatura ha introdotto il servizio militare per maschi e femmine maggiorenni. Una legge elaborata prima delle elezioni del 7 novembre, ma resa pubblica solo nei giorni scorsi. Il 31 gennaio prima seduta delle Camere, il nuovo “braccio armato” della giunta al potere da oltre 20 anni. Cambia il quadro istituzionale, ma resta immutato il controllo sulla vita politica del Paese.
New Delhi (AsiaNews) – In questi giorni la giunta militare birmana ha elaborato una legge che prevede l’obbligatorietà del servizio militare per uomini e donne, senza distinzioni. È stata inoltre fissata la data della prima seduta del nuovo Parlamento – frutto delle elezioni del 7 novembre scorso – in calendario per il 31 gennaio. Il quadro politico del Myanmar è in evoluzione, ma il potere resta sempre nelle mani della giunta militare, che reprime ogni forma di cambiamento democratico. E restano poche le speranze di cambiamento, per quanti intendono battere “dall’interno” e in maniera pacifica il regime.
Sulle ultime vicende abbiamo chiesto il parere di Tint Swe, membro del Consiglio dei ministri del governo di coalizione nazionale dell’Unione della Birmania (NCGUB), composto da rifugiati dal Myanmar dopo le elezioni del 1990 vinte dalla Lega nazionale per la democrazia, e mai riconosciute dalla giunta. Fuggito in India nel 1990, dai 21 dicembre 1991 Tint Swe vive a New Delhi, e ha il ruolo di responsabile per l’informazione sull’Asia del Sud e Timor Est nel Consiglio.
Di recente il regime militare birmano ha fatto un paio di dichiarazioni importanti. Una di queste è la cosiddetta legge che potrebbe modificare la leva militare obbligatoria, aprendola dalla sola popolazione maschile, a uomini e donne. Nessuno sa con esattezza perché una simile norma sia stata nascosta agli occhi del pubblico per due mesi ed è altrettanto bizzarro che sia stata sottoscritta prima delle elezioni tenute nel 2010, perché a breve è in programma la riunione del Parlamento.
Lo Union Solidarity and Development Party (Uspd) ha conquistato 259 seggi su 330 (78,48%) alla Pyithu Hluttaw (Camera dei deputati) e 129 seggi su 168 (76,79%) alla Amyotha Hluttaw (Camera delle nazionalità). A questi numeri va aggiunto il 25% che spetta di diritto a membri scelti nell’esercito prima del voto. Per questo non esiste alcuna possibilità che le leggi vengano respinte nel nuovo Parlamento.
In passato il Servizio nazionale nell’esercito (Nsm) era già in vigore, ma veniva applicato solo per i medici. Prima di ricevere la laurea e la specializzazione (Mbbs e Bds) nel campo medico, alcuni fra i nuovi dottori dovevano svolgere un servizio di leva all’interno dell’esercito di almeno tre anni. Essi dovevano sostenere un periodo di addestramento militare di base, della durata di un mese, da svolgersi presso il Medical Corps Center. Sfortunatamente hanno scoperto che la maggior parte dei medici reclutati non mostrava alcun interesse nella carriera militare e il 90% di loro abbandonava alla scadenza del termine triennale. Oltretutto il Tatmadaw (l’esercito birmano) è sempre stato carente di medici generici e dentisti, perché tutte le scuole e università sono state più volte chiuse in seguito alla rivolta studentesca dell’8 agosto 1988 (8888). Allora nel 1992 il regime militare si è inventato la Defense Services Medical Academy (Dsma), fornendo pagamenti anticipati e agevolazioni speciali solo per loro.
Secondo Human Rights Watch (Hrw), la Birmania possiede il maggior numero al mondo di soldati bambino. Nel 2002 è emerso un rapporto intitolato “Il mio fucile era più alto di me: i bambini soldato in Birmania”; nel 2007 ne è uscito uno nuovo dal titolo “Venduti per diventare soldati: il reclutamento e l’uso dei bambini soldato in Birmania”.
Nell’ottobre 2006 lo State Peace and Development Council (Spdc) ha consegnato una lista di 17 denunce di reclutamento di bambini, al Comitato internazionale della Croce rossa (Icrc). A marzo 2007 l’Assemblea generale Onu ha adottato una risoluzione sulla Birmania, in cui esprimeva grave preoccupazione per il continuo reclutamento e l’uso di bambini soldato e invitava con urgenza il regime a far cessare immediatamente tale pratica. Nell’aprile 2007 il gruppo di lavoro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sui bambini e i conflitti armati ha inserito in agenda la questione relativa ai bambini colpiti dalla guerra in Myanmar.
Nel febbraio 2007 lo Spdc e l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) hanno sottoscritto una intesa supplementare, volta a monitorare la crescente pratica del lavoro forzato in Birmania. Esso funziona mediante un meccanismo di denunce, che permette ai cittadini di trasmettere casi di lavoro forzato (in base alla Convenzione 29 dell’Ilo sul lavoro forzato), agli uffici di collegamento Ilo a Yangon. Da quel giorno, la sede Ilo in città è sempre affollata.
L’opinione pubblica è a conoscenza di tre leggi legate ai militari, che sono state firmate dal presidente Spdc il 4 novembre 2010 e pubblicate sulla Gazzetta ufficiale il 17 dicembre 2010. Secondo la Peoples Military Service Act (SPDC Law # 27/2010) tutti i maschi fra i 18 e i 35 anni e tutte le femmine fra i 18 e i 27 anni possono essere reclutati per la leva militare della durata di due anni. L’età per i professionisti sale a 45 anni per gli uomini e 35 per le donne ed è di tre anni. Il nuovo schema non vale solo per le situazioni di emergenza, perché tutti possono essere richiamati quando emergono nuove necessità.
Così la nuova legge aiuterà a reclutare soldati in modo discrezionale. Ma per quale scopo! Gli osservatori stimano che saranno molti di più i giovani birmani che abbandoneranno il Paese, per sfuggire a tre anni di prigione se rifiutano la leva nelle forze armate. Essi si comporteranno in questo modo, perché non vogliono prestare il servizio militare visto che il regime ha seriamente danneggiato l’integrità dell’esercito birmano, un tempo assai stimato. Al tempo stesso essi non pensano sia una decisione giusta, visto che non temono una aggressione dall’esterno e solo i gruppi etnici armati sono sotto attacco e, dopo le recenti elezioni, il numero di scontri è in continua crescita.
Ad oggi vi sono cinque milioni di birmani che hanno vissuto o lavorato all’estero. Venti anni fa, prima che l’attuale giunta conquistasse il potere, per i cittadini birmani andare all’estero era un lusso per pochi e solo i dissidenti politici varcavano i confini con la Thailandia, l’India, il Bangladesh e la Cina in cerca di riparo. La previsione secondo cui le elezioni svolte il 7 novembre 2010 non avrebbero diminuito o fermato la fuga di lavoratori migranti o rifugiati si è rivelata corretta e sta emergendo una nuova e creativa categoria di birmani all’estero, che fugge per evitare la leva militare obbligatoria. Poiché la giunta prevede una tale intimazione, la legge stabilisce che l’ordine sarà consegnato a mano alla persona dell’interessato o nelle mani dei suoi familiari.
Fra le norme, la più controversa è il nuovo Reserved Forces Act (SPDC Law # 28/2010) sottoscritto tre giorni prima delle elezioni del 2010. Il personale congedato dall’esercito deve prestare servizio nelle forze armate riservate per i cinque anni successivi e può mantenere lo stesso grado militare e uniformi, così come sono possibili promozioni e retrocessioni. Il Comandante in capo dei Servizi di difesa può anche prolungare questo servizio militare aggiuntivo per altri anni. Per questo quelli che sono leali con il Comandante in capo possono essere soldati in servizio permanente e i generali che provengono da Spdc resteranno per sempre inquadrati.
La data della prima riunione del Parlamento – in programma alle 8.55 del mattino del 31 gennaio 2011 – è stata diffusa il 10 gennaio scorso. Il mattino successivo i negozi governativi vendevano 17 manualetti per il Parlamento, ma un rappresentate eletto all’ultima tornata non è riuscito a comprarne nemmeno una copia dopo 45 minuti passati ad aspettare in coda. Sebbene il prezzo ufficiale fissato sia di 2300 Kyat, è necessario pagare 8500 Kyat (circa 10 dollari) nelle bancarelle ai lati della strada per aggiudicarseli.
Eccettuato lo Usdp, gli altri partiti non hanno ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sulle sedute parlamentari. Nei tre diversi livelli di Assemblea, si riuniranno 1046 parlamentari eletti ai quali si aggiunge un quarto del totale, che è di nomina del Capo dell’esercito. Tuttavia, la lista dei rappresentanti militari deve essere ancora annunciata.
Quanti siederanno nella Pyithu Hluttaw (Camera dei deputati) e nella Amyotha Hluttaw (Camera delle nazionalità) possono scommettere correttamente che dovranno trasferirsi a Naypyitaw. Ma i rappresentanti del Parlamento di Stato e Regioni non hanno al momento alcuna idea di dove dovranno andare a dibattere e legiferare.
Un parlamentare eletto al voto del 1990 afferma: “Abbiamo atteso due decadi per poter sottoporre al Parlamento le nostre istanze. Ora che il Parlamento si sta per riunire, spero di poter lavorare per il bene della gente e del Paese all’interno del sistema”. Egli appartiene al National Democratic Force (Ndf).
Molti continuano a pensare erroneamente che il Ndf – che ha ottenuto solo otto seggi nella Pyithu Hluttaw, quattro nella Amyotha Hluttaw e ancora quattro nel Parlamento di Stato e regioni – sia il partito fratello della Lega nazionale per la democrazia (Nld), che non ha partecipato alle elezioni del 2010. Il Ndf è totalmente diverso dal Party for National Democracy (Pnd), che era stato creato prima del voto del 90 per paura che venisse sciolta la Nld. Quando Aung San Suu Kyi ha ricevuto i leader del Ndf il 30 dicembre, si è trattato di un mera visita personale e a carattere sociale, nell’incontro durato un’ora non si è parlato di politica.
Se non addirittura euforici, vi sono comunque osservatori ottimisti che sperano in una vita e in condizioni migliori dopo le elezioni. Tuttavia, da quando si sono tenute le tanto criticate elezioni, questi ottimisti non hanno visto il rilascio di alcun prigioniero, nessun affievolimento della dittatura e, al contrario, maggiore censura. Per questo devono guardare oltre alla prima seduta del Parlamento e alla formazione del nuovo governo. Avranno fortuna?
Le restrizioni relative alla condotta parlamentare sono pubbliche. Ogni protesta svolta all’interno del Parlamento è punibile con due anni di prigione. E queste sono rivolte in particolare ai parlamentari che non appartengono allo Usdp: 66 alla Camera dei deputati, 107 alla Camera delle nazionalità, 886 al Parlamento dello Stato e delle Regioni e 29 rappresentanti delle minoranze etniche.
Alcuni lontani osservatori pensano che lo Usdp sia un partito vicino alla giunta. In realtà è più di un partito fratello, perché sono gemelli identici. Così tutte le politiche e le pratiche saranno identiche all’era in cui comandava lo Usdp. Il popolo birmano non si deve aspettare alcun miglioramento nella qualità di vita e i vicini non possono sperare in una crescita nelle relazioni tra i confini. Sì, vi saranno civili e persone delle minoranze etniche sedute in Parlamento. Ma…
L’epica Ramayana, “La vita e il viaggio di Rama” è il componimento più letto e più volte recitato in modo elegante non solo nelle nazioni a maggioranza indù come India e Nepal, ma anche in Paesi buddisti come Birmania, Thailandia e Sri Lanka, come la musulmana Indonesia.
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