Disordini durante lo svolgimento delle elezioni in quattro stati
New Delhi (AsiaNews) Grave il bilancio delle vittime causate dai numerosi scontri avvenuti durante le elezioni tenutesi lunedì 1 dicembre 2003 nei quattro stati indiani di Delhi, Rajasthan, Madhya Pradesh e Chhattisgarh. Non sono stati sufficienti a sedare i disordini i circa 400 mila agenti mobilitati a presidio dei seggi elettorali: sono state infatti sospese le votazioni in diversi distretti. Gli episodi più gravi si sono registrati nel Madhya Pradesh dove gli scontri tra i sostenitori dei diversi partiti hanno causato 3 morti e almeno 48 feriti; 2 morti si sono registrati anche in Indore, 190 Km a nord di Bhopal, negli scontri tra indù e musulmani. A Badnawar, nel distretto di Dhar sono stati chiusi tre seggi e arrestate 11 persone, nel collegio di Bijapur del distretto di Dantewada è stato preso in ostaggio il personale addetto al corretto svolgimento delle elezioni mentre una persona è stata ferita dal fuoco degli ultras nel distretto di Sarguja a Chhattisgarh.
I circa 93,7 milioni di indiani aventi diritto al voto sono stati chiamati ad eleggere 590 legislatori.
Le elezioni vedono contrapposti gli schieramenti del Primo Ministro Atal Behari Vajpayee del partito Bharatiya Janata (BJP) e di Sonia Gandhi del Congress (CP). Attualmente il CP è al potere in tutti e quattro gli stati, mentre il BJP, partito nazionalista indù, è al potere al governo federale.
Secondo i sondaggi il CP è dato vincente nello stato di Delhi, mentre nel Madya Pradesh è favorito il BJP; incerti gli esiti sugli altri due stati.
Al termine delle votazioni, secondo fonti ufficiali, si è registrata l'affluenza massima alle urne a Dholpur, con il 60%, seguita da Sawaimadhopur con il 55% e da Dungargarh con il 32%.
L'esito delle urne è considerato un indicatore molto importante in vista delle elezioni parlamentari del prossimo anno: "sebbene queste elezioni non possano offrire un risultato certo per le nazionali, esse daranno certo un'idea delle strategie e delle tattiche che si attueranno nel 2004" ha detto Balveer Arora, professore di Scienze Politiche presso l'Università di New Delhi Jawaharlal Nehru.
L'India utilizza un sistema elettorale elettronico, attraverso apposite macchine (EVM) consistenti in due unità collegate tra loro, una per effettuare il voto e l'altra utilizzata dagli scrutinatori come unità di controllo. L'EVM ha tutte le caratteristiche di voto delle normali schede elettorali, ma tutto avviene in modo elettronico permettendo un considerevole guadagno di tempo, sia per le votazioni che per lo scrutinio finale, di spesa e di forza lavoro. (S.F.)