Disastro di Wenzhou: le autorità accusate di “distruggere” le prove
E’ quanto ritiene la gran parte degli internauti, dopo che il ministero si è sbrigato a rimuovere i vagoni fracassati, ma non ha spiegato perché non hanno funzionato i sistemi di sicurezza. Protestano in piazza i parenti delle vittime, furibondi per non avere ricevuto risposte.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Circa 100 parenti delle vittime del disastro ferroviario di Wenzhou hanno bloccato ieri notte la strada davanti al municipio cittadino, furibondi per il tentativo delle autorità di evitare qualsiasi spiegazione ufficiale. L’opinione pubblica accusa le autorità di nascondere la verità e “imbavagliare” i media sulla collisione tra due treni ad alta velocità che ha causato almeno 38 morti e 192 feriti. Ma questo potrebbe avere gravissime conseguenze sul futuro dell’alta velocità, finora fiore all’occhiello dello sviluppo cinese.
I parenti chiedono, e con loro l’intera nazione, di sapere le ragioni del disastro e dicono che ci sono “serie discrepanze” nella versione ufficiale. Il popolo di internet osserva che le autorità sono state molto sollecite nel rimuovere le vetture e ripristinare la linea, riaperta in meno di 36 ore, e molti si chiedono se non abbiano anche voluto far sparire prove imbarazzanti. Il ministero non ha ancora pubblicato una lista ufficiale delle vittime, i cui nomi sono in gran parte conosciuti per le informazioni propagate via internet.
Varie fonti riportano direttive delle autorità preoccupate di ordinare ai media di non mandare reporter sulla scena e di non parlarne troppo, piuttosto che di accertare le cause.
Il microblog Sina Weibo ha lanciato un sondaggio invitando tutti a dire “perché il treno è stato subito rimosso": il 98% dei 62.926 intervenuti dice che le autorità hanno voluto “distruggere le prove” delle cause del disastro.
Moltissimi ricordano che pochi mesi fa l’allora ministro delle Ferrovie Liu Zhijun, uno dei maggiori promotori dell’alta velocità, è stato accusato di “gravi violazioni disciplinari”, formula spesso usata per indicare fatti di corruzione, e si chiedono se il rapido sviluppo della rete ad alta velocità non sia avvenuto a discapito della sicurezza.
L’urto tra i due treni ha fatto deragliare 6 vagoni, 4 dei quali sono precipitati da un viadotto alto tra 20 e 30 metri, mentre non ha funzionato il sistema elettronico di sicurezza che avrebbe dovuto avvisare il secondo treno del problema. Ora ci si chiede perché non ha funzionato e come mai non erano stati previsti ulteriori sistemi di sicurezza.
Intanto il ministro per le Ferrovie Sheng Guangzu assicura che sono state subito adottate nuove misure di sicurezza e promette di accertare le cause del disastro, anche se ancora non spiega perché il secondo treno non fosse stato avvisato del pericolo, né di cosa siano responsabili i tre alti funzionario cacciati via poco dopo il disastro.
Pechino ha speso miliardi di euro per costruire una vasta rete ferroviaria ad alta velocità, che da sempre indica con orgoglio. A giugno è stata inaugurata la linea Shanghai-Pechino, che copre i 1.318 chilometri tra Pechino e Shangay in meno di 5 ore a oltre 300 km/h ed è costata oltre 215 miliardi di yuan (33 miliardi di dollari).
I parenti chiedono, e con loro l’intera nazione, di sapere le ragioni del disastro e dicono che ci sono “serie discrepanze” nella versione ufficiale. Il popolo di internet osserva che le autorità sono state molto sollecite nel rimuovere le vetture e ripristinare la linea, riaperta in meno di 36 ore, e molti si chiedono se non abbiano anche voluto far sparire prove imbarazzanti. Il ministero non ha ancora pubblicato una lista ufficiale delle vittime, i cui nomi sono in gran parte conosciuti per le informazioni propagate via internet.
Varie fonti riportano direttive delle autorità preoccupate di ordinare ai media di non mandare reporter sulla scena e di non parlarne troppo, piuttosto che di accertare le cause.
Il microblog Sina Weibo ha lanciato un sondaggio invitando tutti a dire “perché il treno è stato subito rimosso": il 98% dei 62.926 intervenuti dice che le autorità hanno voluto “distruggere le prove” delle cause del disastro.
Moltissimi ricordano che pochi mesi fa l’allora ministro delle Ferrovie Liu Zhijun, uno dei maggiori promotori dell’alta velocità, è stato accusato di “gravi violazioni disciplinari”, formula spesso usata per indicare fatti di corruzione, e si chiedono se il rapido sviluppo della rete ad alta velocità non sia avvenuto a discapito della sicurezza.
L’urto tra i due treni ha fatto deragliare 6 vagoni, 4 dei quali sono precipitati da un viadotto alto tra 20 e 30 metri, mentre non ha funzionato il sistema elettronico di sicurezza che avrebbe dovuto avvisare il secondo treno del problema. Ora ci si chiede perché non ha funzionato e come mai non erano stati previsti ulteriori sistemi di sicurezza.
Intanto il ministro per le Ferrovie Sheng Guangzu assicura che sono state subito adottate nuove misure di sicurezza e promette di accertare le cause del disastro, anche se ancora non spiega perché il secondo treno non fosse stato avvisato del pericolo, né di cosa siano responsabili i tre alti funzionario cacciati via poco dopo il disastro.
Pechino ha speso miliardi di euro per costruire una vasta rete ferroviaria ad alta velocità, che da sempre indica con orgoglio. A giugno è stata inaugurata la linea Shanghai-Pechino, che copre i 1.318 chilometri tra Pechino e Shangay in meno di 5 ore a oltre 300 km/h ed è costata oltre 215 miliardi di yuan (33 miliardi di dollari).
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