Disastri naturali, Onu loda lavoro di prevenzione del governo e delle Ong in Bangladesh
Dhaka (AsiaNews) - Mentre gli Usa fanno i conti con i danni causati dal potente tornado che, il 20 maggio, ha colpito la zona di Oklahoma City e si polemizza su avvisi di rischio e prevenzione, in Bangladesh l'Onu si congratula con le autorità locali per aver aumentato il livello di sicurezza e preparazione a simili disastri naturali, qui molto frequenti. L'ultima è stata la tempesta tropicale Mahasen, che il 16 maggio scorso, si è abbattuta su 13 distretti costieri, dove vivono più di un milione di persone. Il bilancio ufficiale è stato di 18 morti, mentre sono 400mila le persone che hanno subito danni di diverso genere, soprattutto nel settore dell'agricoltura.
L'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha) ha, però, lodato la preparazione del governo e delle organizzazioni umanitarie che hanno contribuito a salvare innumerevoli vite. Il coordinatore Onu locale, Pascal Villeneuve, ha dichiarato che "nonostante ci siano state perdite di vite umane, il governo ha dimostrato il suo impegno nella prevenzione dei danni da disastri naturali e ha preso le necessarie misure per evitare una catastrofe".
Il rischio disastri sta gradualmente diminuendo in Bangladesh. Nel 1971, il ciclone Bhola uccise più di 400mila persone. Nel 2009, quando il ciclone Aila si è abbattuto sul Paese, molti volontari hanno contribuito a mettere in salvo la popolazione e il bilancio delle vittime è stato inferiore alle 200.
Importante anche il contributo delle Ong nella riduzione dei rischi. Come ha spiegato ad AsiaNews Geroge Gomes, responsabile della Ong cattolica Bangladesh Nazarene Mission, nell'ultima tempesta tropicale sono morte meno persone anche perché sono state fondamentali le esercitazioni condotte tra gli abitanti delle zone costiere e il fatto che questi siano stati trasferiti in tempo negli appositi centri di sicurezza.
Intanto a Moore, in Oklahoma, le autorità hanno dichiarato concluse le operazioni di soccorso. La cittadina statunitense è stata rasa al suolo e il bilancio delle vittime è di 24 morti, tra i quali nove bambini, e 240 feriti. Il danno economico ammonta a diversi miliardi di dollari.