Diplomatici e politici “boicottano” il compleanno del re
Kathmandu (AsiaNews) – Per celebrare i suoi 60 anni re Gyanendra ha organizzato una serie di eventi, dal 6 all’8 luglio, invitando politici, membri del corpo diplomatico e personalità. Ma gli ambasciatori (tra cui quelli di Stati Uniti, Unione europea e India), come pure il premier nepalese, i ministri e altri funzionari del governo, hanno reclinato l’invito, evidenziando il suo isolamento. Hanno invece partecipato alcuni ex primi ministri, come Surya Bahadur Thapa, Lokendra Bahadur Chand e Marich Man Singh Shrestha. Il 7 luglio a Kathmandu il re ha aperto il palazzo al pubblico, ma gli oppositori hanno manifestato contro il re e nella piazza Durbar, presso il palazzo reale, membri della Lega dei giovani comunisti (ala sinistra del Partito maoista) hanno assalito chi attendeva di entrare. Ci sono stati scontri con la polizia con 9 feriti.
Otto partiti si sono opposti a qualsiasi celebrazioni pubblica, ma Bharat Keshari Singh, consigliere del re e presidente della Federazione mondiale indù, ha risposto che “noi indù non possiamo tollerare azioni contro il re e la monarchia nazionale indù. Siamo pronti a difendere in ogni modo questi valori”.
Fonti reali dicono che il 7 luglio almeno 15mila persone hanno visitato il palazzo per presentare gli auguri al re, ma altre fonti parlano di circa 2mila. Negli anni scorsi e fino alla sua presa di potere nel 2005, le presenze sono state decine di migliaia ogni anno.
Infanto, per la prima volta da 1.300 anni il re non ha partecipato alla tradizionale cerimonia indù del Bhotojatra, alla quale è intervenuto al suo posto il premier Girija Prasad Koirala. La festa ricorda il dono di una veste magica fatto da un re serpente al dio nepalese della pioggia Rato Machhindra. La veste miracolosa è esposta sopra il carro di Machhindra, che nei giorni precedenti è sfilato insieme ad altri carri per le vie di Patan ed è giunto a Jawalakhel, a circa 5 chilometri da Kathmandu. E’ una festa molto seguita, specie dai contadini che fanno offerte al dio chiedendo buone piogge e prosperità, secondo la mitologia indù.
Il re ha esautorato i poteri del Parlamento nel febbraio 2005, ma nell’aprile 2006 la pressione popolare ha costretto il re a restituire i pieni poteri al Parlamento. Da allora una serie di emendamenti costituzionali lo ha privato di ogni potere, in attesa dell’elezione di un’assemblea costituente che deciderà il futuro della monarchia nel Paese. Il Nepal è la sola monarchia indù del mondo, nella quale il re è considerato una reincarnazione di Vishnu.
29/05/2008