Dighe e industrie, coccodrillo siamese a rischio estinzione in Cambogia
Oggi sono meno di 250 gli animali adulti che vivono in libertà, soprattutto nella zona dei monti Cardamomi. Lo sviluppo economico e il fabbisogno energetico mettono a rischio l’ecosistema ambientale. Un progetto promuove la cattura e la sistemazione dei rettili in aree protette.
Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) – Il coccodrillo siamese in Cambogia è a rischio estinzione, a causa del crescente sviluppo industriale e per la costruzione di dighe in aree protette, habitat naturale del rettile. Fino a un secolo fa l’animale popolava diverse aree del Sud-est asiatico; oggi è inserito nella lista delle specie a rischio dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). Oggi sono meno di 250 gli adulti che vivono in libertà, dislocati in maggioranza nelle zone remote del nord-est e del sud-ovest della Cambogia, nell’area dei monti Cardamomi, dove si trovano anche altre specie a rischio fra cui la tigre indocinese.
Dal 2000 è attiva una realtà che si batte per la tutela del coccodrillo siamese, il Cambodian Crocodile Conservation Project. In passato i maggiori rischi derivavano dal bracconaggio; oggi sono le centrali idroelettriche a minacciarne l’estinzione. Una di queste è la Stung Atay, all’interno dei monti Cardamomi, con una capacità di 120 megawatt ed è vasta quattro ettari; in tutto sono 14 le dighe progettate dal 2003 .
Un team di Australia Zoo’s Wildlife Rescue Unit ha trascorso due anni con esperti cambogiani, per avviare il progetto di cattura e risistemazione dei rettili in un’area protetta. Per tutelare la salute dei coccodrilli durante la cattura, gli ambientalisti hanno studiato i metodi usati da Steve Irwin, il famoso “Crododile Hunter” australiano scomparso nel 2006.
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