Dias, diplomatico globale e pastore di Mumbai
Città del Vaticano (AsiaNews) Dalla diplomazia vaticana a livello mondiale alla cura pastorale della diocesi di Mumbai (Bombay). Questo il percorso del card. Ivan Dias, che oggi guida una delle diocesi più grandi del mondo (10 mila kmq) con 14 milioni e 600 mila abitanti, 550 mila dei quali cattolici. Il suo motto episcopale è costituito da una sola parola: "Servus", cioè "servo".
Nato il 14 aprile 1936 a Bandra, uno delle "roccaforti" cattoliche di Mumbai, Dias è diventato sacerdote nel dicembre 1958: 2 anni dopo è stato inviato a Roma per studiare all'Accademia diplomatica vaticana.
Per oltre 30 anni ha prestato il suo servizio in nunziature di varie nazioni, avvicinando diverse situazioni della Chiesa e dei cristiani in varie parti del mondo: ha lavorato in Scandinavia, Indonesia e Madagascar. In seguito si è occupato di Unione Sovietica, Africa occidentale e Cina durante il servizio in Segreteria di Stato in Vaticano.
Ha quindi guidato le nunziature di Ghana, Togo, Benin per poi essere trasferito in Corea del Sud dal 1987 al 1991. Il suo servizio diplomatico l'ha reso un vero e proprio poliglotta: parla 17 lingue, molte europee, ma anche il coreano.
L'ultimo servizio diplomatico di Dias è stato in Albania dove è rimasto fino al 1997. In questo periodo ha avuto modo di conoscere e stringere amicizia con Madre Teresa di Calcutta. Proprio lui ha letto l'omelia durante la messa di beatificazione della suora albanese, celebrata dal papa il 19 ottobre 2003.
Da 8 anni Dias (elevato al grado di cardinale nel 2001) guida l'arcidiocesi di Mumbai: ha spesso invitato il laicato cattolico - da lui definito "fervoroso e vibrante" - ad essere missionario. Considera l'evangelizzazione l'impegno "prioritario" della Chiesa indiana, definendo il suo futuro "brillante".
Anche le persecuzioni e l'ostracismo che la Chiesa in India subisce da parte dei fondamentalisti indù non rendono pessimista il card. Dias: "Le persecuzioni sono naturali: la Chiesa le ha sempre vissute, specialmente prima delle grandi fioriture" ha detto in un'intervista all'indomani della nomina a cardinale. Anzi, secondo Dias, proprio l'India avrà un "posto particolare" nella "sfida" che l'Asia rappresenta per la Chiesa nel terzo millennio.
Il cardinale, grande ammiratore della figura e dell'opera di Madre Teresa, l'ha più volte indicata come modello per la testimonianza cristiana, non solo in Asia: "Andare verso il prossimo, abbracciare i poveri, come faceva Madre Teresa, deve diventare un servizio comune, proprio di ogni cristiano".
L'arcivescovo di Mumbai si è inoltre speso in prima persona per stigmatizzare la discriminazione dei cristiani nella società indiana: nel 2002 ha denunciato le pressioni esercitate di funzionari politici sulle scuole cattoliche, che hanno affrontato "soprusi, mancanza di cooperazione e anche intimidazioni" da parte di personale statale. L'educazione è uno dei maggiori campi di azione della Chiesa in India: nella regione di Mumbai la diocesi gestisce 136 scuole con quasi 300 mila studenti. (LF)