Dialoghi Cina-Usa: le restrizioni ai dissidenti da qui al 4 giugno
Avvocati, intellettuali, scrittori privati della libertà per timore che si incontrino con personalità o riescano a raggiungere i media. La presenza di politici internazionali (ora gli Usa, a giorni la Ue) fa crescere le pressioni, i controlli, i viaggi forzati lontano da Pechino.
Pechino (AsiaNews/Chrd) – La polizia cinese ha accresciuto controlli, maltrattamenti e isolamento di attivisti e dissidenti mentre nella capitale si svolgevano gli incontri fra Stati Uniti e Cina sul dialogo strategico ed economico, terminati ieri.
Il controllo verso persone che potrebbero presentare petizioni, lanciare messaggi davanti ai media è quasi tradizionale in Cina, in occasione di visite di personalità internazionali. Gli attivisti sono preoccupati perché prevedono che il loro controllo durerà per lungo tempo: fra breve ci sarà una visita di membri del Parlamento europeo e poi ci sarà il 4 giugno, l’anniversario del massacro di piazza Tiananmen.
Al Chrd (Chinese Human Rights Defenders) sono giunte queste segnalazioni:
- il 24 maggio scorso, l’avvocato per i diritti umani, Li Xiongbing, è stato “avvertito” dalla polizia di non lasciare la sua casa nei prossimi giorni. Attualmente è agli arresti domiciliari, “prendendo il tè” con personale della sicurezza che lo vigilano;
- Tang Jitian, un avvocato che ha perso la licenza per aver difeso poveri e attivisti, ha ricevuto “un invito” con minacce pesanti a recarsi dalla polizia;
- Wanfg Debang, scrittore e attivista, ha ricevuto ieri una visita di poliziotti: lo hanno avvertito che da oggi sarà portato “in viaggio” lontano dalla città;
- Ieri telefono e internet sono stati tagliati alla casa dell’intellettuale Zhang Zuhua.
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