14/12/2024, 10.30
BANGLADESH
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Dhaka: Chiesa plaude al bando governativo delle sigarette elettroniche

di Sumon Corraya

La decisione è stata approvata dal governo ad interim al termine di una riunione presieduta da Yunus. I vapes saranno aggiunti all’elenco degli articoli la cui importazione è proibita. Timori per il possibile sviluppo di un mercato clandestino. Il 67% dei decessi è attribuito alle malattie non trasmissibili e il fumo e l’uso di tabacco sono le cause principali.

Dhaka (AsiaNews) - Il governo del Bangladesh ha vietato in via ufficiale l’importazione delle sigarette elettroniche (o vapes) e di tutti i prodotti a esser correlati, per salvaguardare la salute pubblica e proteggere le generazioni future. Questa decisione, approvata dal Consiglio consultivo del governo ad interim con plauso della Chiesa cattolica locale, aggiunge le cosiddette e-cigarettes - o Ends, sistemi elettronici di somministrazione della nicotina - all’elenco degli articoli proibiti. Una lista redatta al ministero del Commercio di Dhaka, che stabilisce gli articoli proibiti e il cui ingresso nel Paese è vietato per legge.

La decisione è stata annunciata a seguito di una riunione presieduta dal primo ministro del governo ad interim Yunus, che si è tenuta il 12 dicembre scorso presso il suo ufficio di gabinetto. A seguire, un comunicato stampa della divisione ha confermato l’introduzione della nuova politica in tema di salute pubblica, che deriva da una proposta avanzata dalla Direzione sanitaria del ministero della Sanità e del benessere familiare. 

Secondo il dipartimento, la messa al bando si è resa necessaria per rispondere in modo concreto alle crescenti preoccupazioni in tema di salute associato all’uso delle sigarette elettroniche, in particolare tra i giovani. “È necessario - sottolinea la direzione in una nota - adottare misure urgenti per vietare questi prodotti e garantire la salute pubblica e la sicurezza delle generazioni future”.

Le sigarette elettroniche (e-cig) sono state oggetto di critiche a livello globale per i loro potenziali rischi per la salute, tra cui la dipendenza e i problemi respiratori. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha ripetutamente invitato i Paesi a regolamentarne o vietarne l’uso, citando i pericoli per gli utilizzatori e persino i non utilizzatori, esposti alle emissioni indirette e al fumo passivo.

P. Francis Nirmal Gomes, frate della Santa Croce (Csc), direttore del Centro di riabilitazione e assistenza per tossicodipendenti del Bangladesh (Baraca), ha accolto con favore il divieto di importazione imposto dal governo sulle sigarette elettroniche. “È un’ottima notizia per il Paese” ha dichiarato, esprimendo al contempo la speranza che la misura possa anche ridurre “il numero di consumatori”. Tuttavia, il religioso ha anche espresso “preoccupazione” per le potenziali importazioni illegali del prodotto. “È una grande sfida per il governo, che deve essere all’altezza della situazione - ha aggiunto - per proteggere i nostri giovani”.

Baraca, un progetto centrale di Caritas Bangladesh, fornisce servizi a centinaia di persone che lottano contro la dipendenza. P. Gomes ha osservato che l’uso delle sigarette elettroniche è in aumento tra i giovani in Bangladesh, con un allarmante incremento del fumo anche tra le donne. “I giovani, comprese le donne, stanno diventando dipendenti da sostanze pericolose”, sottolineando la “urgente necessità” di misure per frenare “l’importazione e l’uso” di questi prodotti nocivi. Gli esperti hanno avvertito che l’utilizzo del tabacco contribuisce in modo significativo alle malattie non trasmissibili (Mnt) in Bangladesh, tra cui patologie cardiache, ictus, diabete, cancro e respiratorie croniche. Attualmente, il 67% dei decessi in Bangladesh è attribuito alle Mnt e il fumo e l’uso di tabacco sono le cause principali.

Secondo dati recenti 37,8 milioni di adulti nel Paese dell’Asia del sud fanno uso di tabacco e 38,4 milioni sono esposti al fumo passivo negli spazi pubblici, nei luoghi di lavoro e nei trasporti pubblici. Il risultato è devastante: circa 161mila persone muoiono ogni anno per malattie legate al tabacco. Al contempo, l’uso delle sigarette elettroniche, sebbene meno documentato, è in crescita soprattutto tra i giovani. Il Bangladesh è anche il primo paese della regione per consumo di tabacco, in parte anche a causa dell’inadeguata applicazione delle misure di prevenzione.

Dhaka, inoltre, deve ancora soddisfare gli standard globali per la creazione di un ambiente libero dal fumo e la regolamentazione della pubblicità e degli incentivi per i prodotti del tabacco. Il primo dispositivo di sigaretta elettronica, che ha segnato un’innovazione significativa nelle alternative al fumo, è stato sviluppato nel 2003 dal farmacista cinese Hon Lik, che in precedenza era stato vice-direttore dell’Istituto di medicina cinese della provincia di Liaoning. Dal 2007 la popolarità globale delle sigarette elettroniche è in progressivo aumento, passando da 11 milioni di utenti agli 82 milioni del 2021. In Bangladesh non sono attualmente disponibili dati sulla prevalenza dell’uso di sigarette elettroniche.

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