28/04/2008, 00.00
CINA - TIBET
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Desmond Tutu: I leader del mondo libero boicottino l’inaugurazione dei Giochi

Accorato appello del premio Nobel , in una cerimonia per la “torcia olimpica alternativa” pro-Tibet. “Preghiamo che la Cina capisca che è suo interesse” rispettare i diritti umani.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – “Per amor di Dio, i leader del mondo libero non partecipino alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi fintanto che sarà evidente che loro [la Cina] mirano agli affari e finché non fermeranno la violenza contro i tibetani”. L’appello è stato lanciato ieri dal premio Nobel arcivescovo Desmond Tutu da Cape Town (Sudafrica), durante una cerimonia per la “torcia olimpica alternativa” pro-Tibet.

La torcia “alternativa” è partita il 30 gennaio da New Delhi e viaggerà per i 5 Continenti per tornare a maggio in India a Dharamsala, dove ha sede il governo tibetano in esilio, per ricordare a tutti il “genocidio culturale” denunciato dagli esuli tibetani.

“Ricordiamo alla Cina – ha proseguito il prelato, tra gli applausi – che questo è un universo morale”, “nel quale il male e l’ingiustizia non prevarranno per sempre. Dobbiamo dirlo a tutti gli oppressori, sussurriamo nell’orecchio di [il presidente dello Zimbabwe Robert] Mugabe: Voi avete già perduto”.

Nello Zimbabwe le autorità non hanno ancora comunicato l’esito delle elezioni del 29 marzo, nelle quali l’opposizione dice che ha vinto, dopo 28 anni di potere di Mugabe. Il Paese, grande alleato della Cina, è ridotto allo stremo, con un’inflazione del 1600%. L’opposizione lamenta violenze sistematiche da parte delle autorità, dopo il voto. Nei giorni scorsi in Sudafrica è stata fermata una nave cinese carica di armi destinate allo Zimbabwe.

Il viaggio della torcia olimpica è stato accompagnato per tutto il mondo dalle critiche verso la Cina per le violazioni dei diritti umani in Tibet e nell’intera Nazione.

Sull’annuncio di Pechino di prossimi colloqui con una delegazione del Dalai Lama, leader spirituale in esilio del Tibet, mons. Tutu si è augurato che si tratti di “negoziazioni utili”. “Preghiamo – ha aggiunto – che i cinesi capiscano che fare questo è nel loro migliore interesse”.

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