Denuncia la corruzione del governo, condannato a 5 anni di galera
Yang Maodong è noto in Cina per aver difeso in maniera gratuita gli abitanti di Taishi, il villaggio che nel 2005 ha lottato per la democrazia. Per una Corte di Guangzhou, è colpevole di “aver condotto affari illegali”, ovvero di aver pubblicato un giornale indipendente che attacca la corruzione dei comunisti.
Guangzhou (AsiaNews) – Una Corte distrettuale della metropoli meridionale di Guangzhou ha condannato oggi Yang Maodong – avvocato che ha sempre operato in difesa dei diritti umani – a cinque anni di galera e ad una multa di 40mila yuan (circa 4mila euro) perché “ha condotto affari illegali”. Lo denuncia la Commissione cinese per la difesa dei diritti umani.
L’affare illegale di cui è stato riconosciuto colpevole è in realtà un giornale, il Shenyang Political Earthquake [il “Terremoto politico di Shenyang” ndr], pubblicato dall’attivista, che ha più volte denunciato la corruzione dei quadri comunisti della provincia del Liaoning.
I due avvocati di Yang – Mo Shaoping e Hu Xiao – non sono stati ammessi in aula durante la lettura della sentenza; i due sono stati inoltre più volte picchiati da “teppisti” nel corso del processo. Al momento, Yang non ha ancora deciso se presentare ricorso o meno. Il processo contro l’attivista è iniziato il 9 luglio scorso, ma la Corte ha chiesto diversi mesi di proroga per “trovare prove” contro di lui. Secondo la legge cinese, un procedimento non può durare più di sei settimane.
Yang è in carcere sin dal settembre del 2006. L’avvocato è noto per aver offerto aiuto legale gratuito agli abitanti del piccolo villaggio di Taishi, vicino alla città di Yuwotou, nel Guangdong meridionale. Questo paese, di circa 2mila abitanti, è divenuto famoso in Cina e nel mondo per le proteste nate alla fine dell'aprile 2005, quando Chen Jinsheng, alto dirigente del Partito comunista, viene rieletto capo villaggio - carica simile a quella di sindaco - nonostante le accuse di appropriazione indebita e malversazione mosse contro di lui dagli abitanti. Il 28 luglio gli abitanti - con una petizione al governo locale - denunciano brogli elettorali, accusano Chen di appropriazione di denaro pubblico e ne chiedono la rimozione.
Il 29 luglio inizia una protesta pacifica, con scioperi della fame e blocchi stradali. Nei tre mesi successivi le autorità locali fanno intervenire la pubblica sicurezza che spara con cannoni ad acqua contro la folla ed arresta i dimostranti. Vengono pagati sicari che percuotono gli attivisti, i legali e i reporter stranieri. Le autorità rigettano la petizione, poi annunciano che è stata accolta, ma subito dopo comunicano che la protesta è finita.
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