Delhi teme l'infiltrazione di militanti islamici dal Pakistan
Il rischio è un'infiltrazione massiccia di militanti islamici. Per il ministro indiano della Difesa la proposta è "moralmente corretta, ma molto a rischio". Un ufficiale di confine: "Ci hanno già provato, ne abbiamo uccisi 29".
New Delhi (AsiaNews/Scmp) Esponenti delle Forze armate indiane temono che l'apertura del confine con il Pakistan possa portare ad un'infiltrazione di massa di militanti islamici pakistani. Il governo di Musharraf ha chiesto all'India l'apertura di 5 varchi al confine per poter portare i soccorsi in maniera più facile. New Delhi ha risposto aprendo 3 campi di soccorso per le vittime del terremoto in territorio indiano.
"Dall'8 ottobre - dice K. Srinivasan, ufficiale delle Forza di sicurezza del confine indiano vi sono stati almeno 5 tentativi di passare il confine. Abbiamo bloccato ogni tentativo ed ucciso 29 militanti. Siamo però convinti che ve ne siano centinaia pronti ad entrare".
Il Consiglio per la Jihad un'organizzazione composta da diversi gruppi di militanti islamici, con base nel Kashmir pakistano ha proclamato una sospensione temporanea delle operazioni armate. Per Srinivasan "non tutti i militanti hanno accettato l'ordine".
"Nel terremoto afferma un ufficiale di Delhi abbiamo perso alcuni bunker vicini al confine. I militanti avranno pensato che quello era il momento migliore per provare ad entrare". "Aprire il confine continua è in linea di principio un'ottima idea. Il vero problema è come riuscire a farlo senza rischi".
"Abbiamo concesso 2.500 visti di ingresso a pakistani che volevano vedere le recenti partite di cricket in India dice un altro militare ma 25 di questi non sono tornati al loro Paese. Che garanzie abbiamo che questa volta vada in maniera diversa?". Pranab Mukherjee, ministro indiano della Difesa, definisce la proposta pakistana "moralmente corretta, ma molto a rischio".