Decisive per il Libano le prossime 48 ore
Si dovrebbe decidere la formazione del nuovo governo, l'Onu dovrebbe formulare le sue valutazioni sull'assassinio di Hariri, mentre si annuncia il completamento del ritiro siriano e si attendono i risultati dell'incontro tra Nassrallah e Jumblatt
Beirut (AsiaNews) I prossimi due giorni saranno decisivi per lo sviluppo della situazione politica in Libano: sul piano interno per le decisioni che annuncerà Omar Karame sulla possibilità di formare un nuovo governo e sul piano internazionale per quanto accadrà in sede Onu, dove sarà presentato il rapporto della commissione d'inchiesta sull'assassinio di Rafic Hariri. Alcune fonti, intanto, parlano di un completo ritiro siriano per la metà del prossimo mese di aprile.
C'e' grande attesa, a Beirut, per la decisione del presidente incaricato per la formazione del governo, Omar Karame. Alcune voci sparse parlano di una possibile rinuncia all'incarico perché il premier incaricato vorrebbe dar vita a un governo di unità nazionale, cosa che sembra molto difficile, visto lo sviluppo della situazione politica ed il deterioramento della sicurezza, con il rischio di un ulteriore aggravamento. Fonti giornalistiche vicine al palazzo presidenziale parlano della possibilità di formare un governo ridotto con dieci ministri , che sarà chiamato "governo di accordo nazionale". Un possibile incarico, secondo tali voci, potrebbe essere affidato all'ex ministro del commercio Adnan El Kassar, come figura accettata da tutti.
Secondo motivo di attesa è la riunione del Consiglio di sicurezza a New York, con all'ordine del giorno il rapporto presentato dalla commissione d'inchiesta sull'assassinio dell'ex premier Rafic Hariri, presieduta dall'irlandese Fitzgerald, che ha chiesto la formazione di un tribunale speciale. Il Libano si è mostrato disponibile alla collaborazione a tale scopo: il segretario generale del Ministero degli affari esteri, l'ambasciatore Boutros Asaker, si trova a New York da ieri, lunedì, per prendere parte alla riunione ed esporre la posizione del suo governo, che si e mostrato molto aperto al dialogo con le Nazioni unite.
Terzo fatto da non tralasciare è il ritiro dell'esercito siriano dal Libano che, secondo fonti ufficiali, proseguirà fino alla meta della settimana prossima. Il Libano, così, sarebbe liberato dalla presenza dell'esercito e dell'intelligence siriani prima della meta di aprile, della quale si era detto. Gli osservatori continuano anche ad esaminare i risultati dell'incontro tra il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nassrallah, ed il leader druso Walid Jumblatt, e molto parlano di un possibile riavvicinamento tra l'opposizione e gli alleati del presidente Lahoud. (JH)
12/04/2005