Decine di poliziotti feriti per scontri con 1.000 operai nello Shaanxi
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – E’ di decine di feriti anche gravi e 3 auto della polizia distrutte, il bilancio dei violenti scontri scoppiati l’8 marzo tra 200 operai del settore petrolifero e circa 50 poliziotti nella contea di Jingbian (Shaanxi). Ma le autorità negano di saperne nulla.
L’Information Centre for Human Rights and Democracy di Hong Kong riferisce che gli scontri sono scoppiati quando la polizia ha cercato di portare via 3 lavoratori. Oltre 1.000 operai hanno allora circondato la polizia e ci sono stati primi tafferugli. In seguito ci sono stati scontri più gravi e la polizia ha usato gas lacrimogeno. Ci sono almeno 26 feriti gravi tra i poliziotti e 20 manifestanti feriti.
Le autorità locali non hanno confermato gli scontri e mancano notizie precise su cosa abbiano fatto i 3 lavoratori fermati dalla polizia.
Nel Paese la polizia è spesso stata accusata di arrestare e picchiare lavoratori perché difendono i loro diritti contro le ditte e la popolazione è sempre più esasperata. Nel 2008 ci sono state oltre 87mila proteste di piazza per ragioni economiche. Il 16 marzo è uscito di prigione l’ex sindacalista Yao Fuxin (nella foto), dopo avere scontato 7 anni di carcere per “sovversione contro il potere statale”. Nel marzo 2002 ha partecipato a una pacifica dimostrazione di almeno 5mila operai di 6 fabbriche a Liaoyang (Liaoning) che chiedevano il pagamento dei salari arretrati e delle pensioni. Arrestato il 17 marzo 2002 per avere organizzato la dimostrazione e disturbato l’ordine sociale, è stato poi accusato di sovversione perché ritenuto coinvolto nel proibito Partito democratico di Cina e ritenuto colpevole di avere organizzato proteste di lavoratori anche dal carcere.
In precedenza Yao era stato molto attivo nella difesa dei diritti degli operai e dal 2002 era portavoce della neocostituita associazione sindacale All-Liaoyang Bankrupt and Unemployed Worker’s Provisional Union. La protesta del marzo 2002 era anche una risposta alla dichiarazione di Gong Shangwu, leader politico locale, secondo il quale nella città “non c’era disoccupazione”, mentre disoccupati e sottoccupati erano circa il 60% dei lavoratori.
Ora Yao sconterà 3 anni di privazione dei diritti politici, senza la libertà di parola e con il divieto di partecipare ad assemblee e associazioni.