Decine di migliaia in piazza Tahrir chiedono un'identità araba e islamica per il Paese
Organizzate da gruppi e partiti musulmani, le proteste pacifiche hanno coinvolto anche movimenti laici e copti. Manifestazioni in contemporanea anche ad Alessandria e Suez. Cresce il potere dei Fratelli musulmani che potrebbero sfruttare il Ramadan a scopo elettorale.
Il Cairo (AsiaNews) - Decine di migliaia di manifestanti si sono riuniti oggi nelle città del Cairo, Alessandria e Suez per chiedere all’esercito riforme economiche, maggiore velocità nel processo contro Mubarak e gli ex del regime, ma soprattutto promuovere l’identità araba e islamica del Paese. La protesta è stata organizzata dai partiti islamici, fra tutti i Fratelli musulmani e i salafiti, ma hanno aderito anche i movimenti laici protagonisti della Rivoluzione dei gelsomini e rappresentanti della comunità copta ortodossa.
P. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, afferma ad AsiaNews che le proteste stanno avvenendo in modo pacifico e finora non si registrano scontri. Il sacerdote sottolinea la folta presenza di gruppi laici in una manifestazione che rischiava di apparire monocolore. “In mezzo alle bandiere egiziane con scritte inneggianti al Corano – afferma - migliaia di giovani hanno partecipato cantando slogan a favore dell’unità e la laicità del Paese”.
Secondo p. Greiche è ancora difficile trarre delle conclusioni. Tuttavia egli sottolinea il rischio di una presa del potere da parte dei gruppi musulmani radicali, che potrebbe far sfumare i “sogni” di laicità e libertà religiosa del Paese. Per il sacerdote i Fratelli musulmani sfrutteranno l’obbligo di attività caritatevoli durante il Ramadan, per raccogliere consensi fra la popolazione più povera e ignorante in vista delle elezioni di novembre
P. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, afferma ad AsiaNews che le proteste stanno avvenendo in modo pacifico e finora non si registrano scontri. Il sacerdote sottolinea la folta presenza di gruppi laici in una manifestazione che rischiava di apparire monocolore. “In mezzo alle bandiere egiziane con scritte inneggianti al Corano – afferma - migliaia di giovani hanno partecipato cantando slogan a favore dell’unità e la laicità del Paese”.
Secondo p. Greiche è ancora difficile trarre delle conclusioni. Tuttavia egli sottolinea il rischio di una presa del potere da parte dei gruppi musulmani radicali, che potrebbe far sfumare i “sogni” di laicità e libertà religiosa del Paese. Per il sacerdote i Fratelli musulmani sfrutteranno l’obbligo di attività caritatevoli durante il Ramadan, per raccogliere consensi fra la popolazione più povera e ignorante in vista delle elezioni di novembre
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