Damasco annuncia una legge che mette fine al partito unico
Il gesto appare come un tentativo di togliere motivazioni alle manifestazioni per la democrazia. Allo stesso scopo è stato sostituito il governatore di Deir Ezzor. Le anticipazioni del governo sul disegno di legge che dovrebbe aprire il Paese al multipartitismo suscitano qualche dubbio.
Beirut (AsiaNews) – Il governo siriano ha approvato un disegno di legge che dovrebbe aprire il Paese al multipartitismo, una delle richieste fondamentali del movimento per la democrazia. La concreta applicazione della legge - se approvata – richiederà la preventiva modifica dell’art. 8 della Costituzione che prevede l’esistenza di un solo partito, il Baath.
La decisione presa ieri sera dal Consiglio dei ministri appare come un tentativo di togliere motivazioni a una protesta che, ancora venerdì, ha visto scendere in piazza centinaia di migliaia di persone – più di un milione solo tra Homs e Deir Ezzor - per protestare contro la sanguinosa repressione messa in atto dal governo, in particolare a Homs, completamente circondata dall’esercito, e contro gli arresti che continuano in tutto il Paese. Gli attivisti per i diritti umani della città accusano le autorità anche di fomentare contrasti tra cristiani, musulmani sunniti e alawiti, la setta minoritaria alla quale appartengono gli Assad e l’elite militare e politica al potere.
Nello stesso tentativo di placare i manifestanti, sempre ieri è stata data notizia che il presidente Assad ha sostituito il governatore di Deir Ezzor, Hussein Arnoos, con Samir Othman al-Sheikh, uomo, a quanto pare, proveniente dai servizi di sicurezza.
Il disegno di legge sui partiti politici, contiene una serie di regole, e di limitazioni, che essi dovranno osservare, come rispettare la Costituzione, tutelare l’unità nazionale, non essere collegati a formazioni militari o paramilitari, non essere a base religiosa, etnica o razziale, né essere espressione di partiti e organizzazioni non siriane.
C’è attesa per vedere il testo della legge che, a quanto detto dal ministro della giustizia, Tayseer Qala Awwad, sarà di 40 articoli, ma già viene sollevato qualche dubbio, ad esempio sul fatto che, a quanto dichiarato dal ministro, non potranno entrare nei nuovi partiti persone condannate per reati gravi o che siano membri di un altro partito siriano o straniero. Il che, di fatto, rischia di escludere molti degli attivisti per i diritti umani, gli esiliati e gli attuali iscritti al Baath.
La decisione presa ieri sera dal Consiglio dei ministri appare come un tentativo di togliere motivazioni a una protesta che, ancora venerdì, ha visto scendere in piazza centinaia di migliaia di persone – più di un milione solo tra Homs e Deir Ezzor - per protestare contro la sanguinosa repressione messa in atto dal governo, in particolare a Homs, completamente circondata dall’esercito, e contro gli arresti che continuano in tutto il Paese. Gli attivisti per i diritti umani della città accusano le autorità anche di fomentare contrasti tra cristiani, musulmani sunniti e alawiti, la setta minoritaria alla quale appartengono gli Assad e l’elite militare e politica al potere.
Nello stesso tentativo di placare i manifestanti, sempre ieri è stata data notizia che il presidente Assad ha sostituito il governatore di Deir Ezzor, Hussein Arnoos, con Samir Othman al-Sheikh, uomo, a quanto pare, proveniente dai servizi di sicurezza.
Il disegno di legge sui partiti politici, contiene una serie di regole, e di limitazioni, che essi dovranno osservare, come rispettare la Costituzione, tutelare l’unità nazionale, non essere collegati a formazioni militari o paramilitari, non essere a base religiosa, etnica o razziale, né essere espressione di partiti e organizzazioni non siriane.
C’è attesa per vedere il testo della legge che, a quanto detto dal ministro della giustizia, Tayseer Qala Awwad, sarà di 40 articoli, ma già viene sollevato qualche dubbio, ad esempio sul fatto che, a quanto dichiarato dal ministro, non potranno entrare nei nuovi partiti persone condannate per reati gravi o che siano membri di un altro partito siriano o straniero. Il che, di fatto, rischia di escludere molti degli attivisti per i diritti umani, gli esiliati e gli attuali iscritti al Baath.
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24/05/2016 08:56
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