Damasco accoglie il capo della commissione d'inchiesta Onu, ostentando ottimismo
La stampa siriana si dice sicura che Brammertz scagionerà il Paese dalle accuse per l'omicidio di Hariri e indicherà nei "fondamentalisti islamici" i responsabili dell'assassinio.
Damasco (AsiaNews) Damasco ostenta ottimismo e sicurezza, oggi, giorno della prima visita in Siria di Serge Brammertz, il giudice belga chiamato da Kofi Annan a guidare la commissione d'inchiesta dell'Onu sull'assassinio dell'ex premier libanese Rafic Hariri, avvenuto il 14 febbraio dell'anno scorso.
La stampa siriana, controllata dal governo, da ieri contrappone il nuovo responsabile della Commissione, del quale si loda l'oggettività, al suo predecessore, il tedesco Detlev Mehlis, accusato anche dalle autorità politiche di atteggiamenti preconcetti anti-siriani. Secondo i giornali, il primo rapporto di Brammertz, che sarà presentato all'Onu il 15 marzo, costituirà senz'altro un punto di riferimento molto valido, anche per il silenzio totale che ha caratterizzato il lavoro che egli ha compiuto, a differenza del suo predecessore "che ha voluto manipolare la sua missione giuridica a servizio degli americani, abusando del suo prestigioso incarico". A Mehlis si contesta anche di aver tessuto amicizie con molte persone in Libano ed altrove, contraddicendo la natura discreta del lavoro del giudice.
La stampa siriana ostenta poi la convinzione che il rapporto Brammertz smonterà le accuse contro la Siria avanzate da Mehlis, indicando in non precisati "fondamentalisti" i responsabili dell'uccisione di Hariri. Al giudice belga si promette buona accoglienza da parte di tutti i responsabili siriani, compreso il presidente Bachar El Assad.
La visita di Brammertz è stata in realtà preceduta dopo una faticosa trattative compiuta in Libano dallo stesso giudice con il consigliere giuridico siriano, Riad El Daoudi ed il suo assistente Ahmad Arnous, sulle modalità della sua attività durante la sua visita in Siria e sulla natura degli incontri che avrà con i responsabili siriani.
A Damasco si afferma che aumentano le probabilità di un'accusa contro i "Fondamentalisti", come primi responsabili dell'assassinio di Hariri, e quindi del riconoscimento dell'innocenza dei quattro ufficiali libanesi incarcerati da più di 4 mesi: Jamil El Saiid, Raymond Azar, Ali El Hajj e Moustafa Hemdane. Gli ufficiali hanno chiesto di essere rilasciati, impegnandosi a rimanere in Libano.
A Beirut intanto, durante la riunione di governo di ieri, il primo ministro Fouad Siniora ha predisposto i tocchi finali per la preparazione del tribunale internazionale che dovrà affrontare la questione dell'assassinio di Hariri. Anche il ministro libanese per le Telecomunicazioni, Marwan Hamadeh, di ritorno dagli Usa ha detto che il suo governo e l'Onu stanno completando il piano per il tribunale internazionale.