28/09/2024, 10.28
INDIA
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Dalla Chiesa indiana un portale per i 450 milioni di migranti interni

di Nirmala Carvalho

Lanciato dalla Conferenza dei vescovi cattolici di rito latino alla vigilia della Giornata mondiale che si celebra il 29 settembre. Permette a chi si sposta in cerca di lavoro di registrarsi per essere accolto e aiutato dalla comunità di arrivo. Una presenza che porta anche ricchezza alle parrocchie locali, come mostrato domenica scorsa a Mumbai dalla festa del Karam, celebrata da oltre 800 migranti cattolici a lla chiesa di Santo Stefano.

Mumbai (AsiaNews) - Alla vigilia della Giornata mondiale del migrante-  che la Chiesa celebra questa domenica in tutto il mondo sul tema indicato da papa Francesco “Dio cammina con il suo popolo” -  la Conferenza dei vescovi cattolici di rito latino in India (CCBI) ha inaugurato un nuovo portale digitale integrato con la piattaforma CatholicConnect.in. L’obiettivo è quello di assistere i migranti che si spostano per motivi di lavoro da una parte all’altra del Paese e in tutto il mondo.

L'India, che ha una delle più grandi diaspore, conta infatti anche oltre 450 milioni di migranti interni. Queste persone devono spesso affrontare sfide legate allo sfruttamento e all'accesso ai servizi di base. In risposta, la Chiesa cattolica sta intensificando gli sforzi per assistere migranti, rifugiati, sfollati interni, minori non accompagnati e vittime della tratta di esseri umani.

Il portale servirà come risorsa vitale, permettendo ai migranti di registrarsi e di accedere ai servizi della Chiesa indipendentemente dalla propria posizione. Le diocesi e le parrocchie di tutta l'India sosterranno l'iniziativa aiutando i migranti a registrarsi, mentre i volontari addestrati delle comunità dei migranti presteranno aiuto a chi è in difficoltà.

P. Jaison Vadassery, segretario esecutivo della Commissione episcopale indiana per i migranti – durante la cerimonia di lancio dell’iniziativa avvenuta alla presenza del card. Philip Neri Ferrão, arcivescovo di Goa e presidente della CCBI - ha sottolineato che il servizio è aperto a tutti, indipendentemente da casta, credo o religione. “Il portale permetterà alla Chiesa di accompagnare i migranti in modo più significativo, come abbiamo fatto durante la pandemia COVID-19”, ha spiegato. La piattaforma aiuterà i migranti a iscriversi ai programmi governativi e a fornire assistenza durante le emergenze, ad esempio per garantire l'assistenza sanitaria o l'istruzione dei figli.

Accanto a questo tipo di assistenza c’è ovviamente l’attenzione alla vita pastorale delle comunità migranti, portata avanti anche attraverso la valorizzazione delle loro tradizioni. Un esempio molto bello è stato domenica 22 settembre a Mumbai la festa del Karam che si è tenuta presso la chiesa di Santo Stefano, a Cumbala Hill: oltre 800 membri della comunità tribale migrante Hindi che si sono riuniti come ogni anno per questa festa del raccolto profondamente radicata nella loro tradizione. È una celebrazione vibrante dove si intrecciano armoniosamente spiritualità, cultura e comunità. La giornata è iniziata con una solenne celebrazione eucaristica in Hindi seguita da un programma culturale nel quale ciascuna comunità ha avuto modo di mostrare le proprie danze, canzoni ed espressioni della propria cultura.

“È stata una gioia grande – commenta il vescovo ausiliare di Mumbai mons. Dominic Savio Fernandes - guardare i loro passi sincronizzati e ascoltare i loro canti all'unisono, con sorrisi che irradiavano gioia interiore, che parlavano molto dell'armonia che esiste tra queste persone semplici ma molto amorevoli e premurose. La maggior parte di questi migranti sono donne che lavorano come collaboratrici domestiche. Non guadagnano molto, ma sono persone dal cuore grande che ci hanno mostrato come donare con un sorriso. Sono persone semplici ma profonde nella loro spiritualità, con una grande fede in Gesù Cristo. È stata un'esperienza davvero arricchente per me”.

“Noi della chiesa di Santo Stefano a Cumballa Hill – aggiunge il parroco di questa comunità, p.Pravin D’Souza - possiamo certamente affermare quanto papa Francesco dice sull'incontro con il Signore nei migranti. Personalmente, mi sento spiritualmente edificato dalla testimonianza di fede profonda e dei valori evangelici della comunità di migranti hindi della nostra parrocchia, provenienti da Chotanagpur e da altre regioni, nonostante tutte le sfide che devono affrontare per essere lontani da casa. La loro partecipazione con tutto il cuore alla Messa in lingua hindi celebrata ogni domenica attraverso il canto, la danza e la risposta alle preghiere ci danno un grande esempio. La loro forte fede li aiuta a legarsi come comunità e a mantenere le loro radici e la loro ricca tradizione”.

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