13/06/2008, 00.00
CINA - TIBET
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Dalai Lama: “non disturbate” il passaggio della torcia in Tibet

Il leader spirituale dei tibetani ripete che le Olimpiadi di Pechino vanno “sostenute”, non intralciate. Si augura che riprendano presto i colloqui con la Cina e si trovi una stabilità che provenga “dal cuore, non dai cannoni”.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il Dalai Lama chiede ai tibetani di “non disturbare” il passaggio della torcia olimpica nella regione e per la capitale Lhasa, dove sarà la settimana prossima. Per timore di proteste, non sono ancora pubblici i dettagli del passaggio. La torcia l’11 giugno ha attraversato la città tibetana di Shangri-La nello Yunnan, per andare poi nel Guizhou.

Da Sidney (Australia), dove tiene una serie di seminari e dove ha incontrato il senatore Chris Evans facente funzioni di premier, ieri il Dalai Lama ha ripetuto il suo “pieno sostegno ai Giochi olimpici, la torcia ne fa parte” e ha detto che non vuole proteste come quelle che ci sono state a Londra, Parigi e altrove nella prima parte del viaggio della torcia. “Più di un miliardo di fratelli e sorelle cinesi sono molto orgogliosi [per i Giochi], dobbiamo rispettarli, quindi non disturbiamo la torcia”.

Da tempo gruppi pro-Tibet hanno criticato il passaggio della torcia, simbolo di fratellanza e diritti umani, per il Tibet ancora militarizzato dopo le proteste di marzo, per le quali sono denunciati almeno 203 morti. Da allora la regione è chiusa a turisti e giornalisti esteri.

Pechino ha accusato il Dalai Lama di separatismo, di essere responsabile delle proteste mondiali contro la torcia e di voler sabotare i Giochi. Peraltro, per la pressione internazionale, all’inizio di maggio ha ripreso il dialogo con la controparte, ora sospeso a seguito del terremoto. Dialogo che il Dalai Lama spera possa riprendere a luglio, perché la stabilità sociale (“molto enfatizzata” dal presidente Hu Jintao e “sostenuta in pieno” dal Dalai Lama) deve provenire “dal cuore non dai cannoni”.

Contro l’accusa di Pechino di volere una secessione del Tibet, egli ha insistito che chiede soltanto di “dare un’adeguata autonomia ai tibetani”.

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