Dal 1° dicembre Pyongyang riduce i contatti e chiude la ferrovia verso il sud
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Dal primo dicembre la Corea del Nord sospende i visti turistici per Kaesong, dimezza il numero dei lavoratori sud-coreani impiegati nell’omonimo complesso industriale e interrompe il servizio ferroviario che unisce le due Coree. Lo riferisce l’agenzia ufficiale nord-coreana Korean Central News Agency (Kcna), che riporta un comunicato del comando militare: esso spiega che le nuove misure sono “il primo passo adottato per fare fronte alla grave situazione” che si è venuta a creare a causa della “politica di confronto” voluta da Seoul.
Il comunicato annuncia l’espulsione di personale sud-coreano impiegato nella zona turistica del monte di Geumgang e nel complesso industriale di Kaesong, nel quale operano 36mila lavoratori nord-coreani e 1200 del Sud.
Il provvedimento esclude però la chiusura del polo industriale, fonte preziosa di valuta estera per il Paese impoverito dalle politiche di isolamento adottate dal regime comunista. In una lettera inviata ai vertici delle fabbriche della zona, le autorità del nord precisano che il complesso non deve diventare il “capro espiatorio della crisi”.
Nelle ultime settimane Pyongyang aveva promesso la chiusura dei valichi di frontiera a nord e a sud del Paese; il governo ha inoltre interrotto le attività degli uffici di rappresentanza della Croce rossa internazionale e ha tagliato i collegamenti telefonici diretti a Panmujom, nella zona demilitarizzata al confine fra le due Coree.
Le nuove chiusure della Corea del Nord verso il Sud potrebbero dipendere dalla mancata realizzazione di importanti progetti economici, sanciti dai due Paesi in occasione degli storici incontri del 2000 e del 2007. Si tratta di investimenti finanziari onerosi, concessi da Seoul solo nel caso in cui Pyongyang rinunci al programma nucleare. Il lancio di decine di migliaia di palloncini contenenti slogan contrari al regime del nord e valuta estera ha aggravato la tensione.