23/05/2007, 00.00
LIBANO
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Dai Paesi arabi sostegno all’esercito libanese, mentre la gente fugge da Nahr al-Bared

Solana, in visita a Beirut, esprime il sostegno dell’Europa al popolo, all’esercito ed al governo di Beirut. Nel campo mancano cibo, acqua e corrente elettrica, ma i terroristi di Fatah al-Islam rifiutano la resa.

Beirut (AsiaNews) – A migliaia stanno fuggendo con camion, furgoni, automobili ed anche a piedi i rifugiati palestinesi del campo di Nahr al-Bared, approfittando della tregua in atto tra l’esercito libanese ed i terroristi di Fatah al-Islam che vi si sono asserragliati da tre giorni e che, ancora stamattina, hanno ribadito il rifiuto ad arrendersi.

Mentre il bilancio delle vittime, tra militari, terroristi e civili, resta fermo ad una settantina di morti e ad un numero imprecisato di feriti, il governo libanese sta ricevendo il sostegno ed anche promesse di aiuto da più parti. Ieri, il Consiglio della Lega araba, dal Cairo, ha “ringraziato i Paesi arabi che stanno fornendo assistenza militare ed equipaggiamento per aiutare l’esercito libanese”. Il segretario generale della Lega, Amr Moussa, ha rifiutato di fornire dettagli a proposito dell’aiuto militare, “ma – ha aggiunto – vogliamo continuare a vedere come aiutare il Libano e ciò dipende dagli sviluppi della situazione”.

Anche dagli Stati Uniti arriva l’affermazione della volontà di dare sostegno alle forze libanesi, mentre Javier Solana, responsabile dei rapporti esteri e della sicurezza dell’Unione europea, in visita a Beirut, ha espresso “sostegno al popolo libanese, al suo esercito ed al suo governo”.

Solana - che ha incontrato il primo ministro Foaud Siniora ed il presidente della Camera, Nabih Berri - ha anche escluso che le forze internazionali presenti nel sud del Paese siano coinvolte nello scontro ed ha sostenuto che non ci sono prove di un coinvolgimento della Siria nei recenti episodi di violenza.

Da coloro che abbandonano Nahr al-Bared, che ospitava 31mila palestinesi, si hanno descrizioni tragiche della situazione: mancano cibo, acqua e luce elettrica, ci sono case distrutte e nelle strade cadaveri ed automobili in fiamme. Oggi forse un convoglio delle Nazioni Unite tenterà di portare soccorsi nel campo, dopo che ieri un gruppo di mezzi dell’Onu è riuscito a consegnare alcune casse di cibo e medicinali, prima di essere preso di mira da cecchini e costretto ad allontanarsi.

 

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