Da un mese senza acqua potabile 80 mila contadini di Yixing
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Oltre 80 mila contadini nella municipalità di Yixing (Jiangsu) sono da un mese senza acqua potabile, per l’inquinamento chimico. La crisi è insorta mentre il premier Wen Jiabao parlava all’Assemblea nazionale del popolo della necessità di combattere l’inquinamento.
Il 15 febbraio l’acqua ha iniziato a puzzare e i pesci sono morti. Non è stato più possibile usare l’acqua per bere, cucinare e nemmeno per lavarsi “perché – racconta Weng Yufu, abitante di Xinjian, al South China Morning Post di Hong Kong - l’acqua ci fa pizzicare la pelle”. Da allora gli abitanti dei villaggi Xinjian, Yangxiang, Jintan e Shiru comprano l’acqua a uno yuan al secchio. “Ma il segretario del Partito comunista della città – prosegue Weng – ci ha avvertiti di non bere quest’acqua solo dopo che i media hanno parlato del suo inquinamento”.
L’acqua proviene dai canali Beigan, Zhonggan e Xinfeng, affluenti del Grande Canale costruito 14 secoli fa. Dalla fine degli anni ’90 la qualità dell’acqua è peggiorata a causa delle centinaia di fabbriche sorte lungo il suo corso.
Ling Jing, supervisore del dipartimento per la protezione ambientale, dice che da giorni l’acqua “è tornata normale e potabile”.
“E’ una bugia” – protesta l’attivista Wu Lihong – Gli abitanti ancora comprano l’acqua potabile da una fabbrica… che ogni giorno pompa 80 tonnellate d’acqua per i commercianti”.
Secondo dati ufficiali in Cina sono inquinati il 90% dei fiumi e dei laghi. Oltre 320 milioni di contadini non hanno fonti d’acqua potabile e circa 190 milioni bevono acqua inquinata, che usano anche per irrigare i campi. Tra loro ci sono altissime percentuali di malati di cancro. La municipalità di Yixing alla fine del 2006 aveva 1.685 fabbriche chimiche che generano circa il 75% del reddito cittadino. Ma secondo esperti statali i problemi causati dall’inquinamento costano al Paese tra l’8 e il 13% del Prodotto interno lordo. (PB)