Da ex-profugo cambogiano divenuto filantropo un aiuto ai migranti di Ventimiglia
Mengly Quach, scampato al genocidio dei Khmer rossi rifugiandosi in Thailandia, ha fatto tappa alla città di frontiera tra l'Italia e la Francia, dove ha donato alla Caritas locale 5mila euro. Dopo la laurea in medicina ottenuta negli Stati Uniti ha fatto ritorno in Cambogia dove ha investito per portare aiuti ai più bisognosi.
Phnom Penh (AsiaNews) - Rifugiato, medico e infine filantropo: sono questi gli aggettivi che meglio sintetizzano la storia del cambogiano Mengly Jandy Quach, tra i membri della delegazione che nei giorni scorsi ha fatto visita a papa Francesco in Vaticano e che ha poi proseguito per Ventimiglia, dove Quach ha consegnato alla Caritas locale una donazione di 5mila euro per i progetti a favore dei migranti che si ritrovano bloccati nella città di confine tra Italia e Francia. Insieme a lui erano presenti il monaco buddhista San Sochea (che dopo aver ascoltato i racconti degli operatori locali ha aggiunto un contributo di 500 euro, una cifra importante per un monaco) e p. Will Conquer, missionario del Mep (Missions Etrangères de Paris) in Cambogia.
“Sono molto impressionato dal lavoro che fate – ha commentato Qualch rivolgendosi a Maurizio Marmo, presidente di Caritas Intemelia –. Mi scalda il cuore e mi ricorda l’esperienza vissuta da me, dalla mia famiglia e da milioni di cambogiani nel 1975”. Nato nel 1969, il medico diventato filantropo è riuscito a scampare al genocidio dei Khmer rossi, durante il quale si stima siano morti circa un milione e mezzo di cambogiani. “Capisco bene cosa significhi tentare di tutto per attraversare la frontiera - ha continuato Quach -. C’erano le mine antiuomo e ci accoglievano a colpi di mitragliatrice, ma provavamo lo stesso”, ha raccontato, riferendosi al massacro di vietnamiti e cambogiani avvenuto sulle montagne di Dangrek, al confine tra Thailandia e Cambogia, nel 1979.
Per impedire che gli sfollati - stremati dalla fame dopo tre anni di regime comunista e provati dai combattimenti contro il Vietnam che nel frattempo aveva invaso la Cambogia - attraversassero la frontiera, l’esercito thai aveva seminato mine antiuomo intorno ai campi profughi e sparato contro i richiedenti asilo che tentavano di valicare il confine.
Solo in un secondo tentativo di fuga Quach e la sua famiglia sono riusciti a raggiungere un campo profughi in Thailandia per essere poi reinsediati in California, negli Stati Uniti nel 1984. Dopo una laurea in medicina all’Università di Berkeley e diversi impieghi in ambito accademico, nel 2002 Quach ha deciso di fare ritorno con la moglie e le due figlie a Phnom Penh, dove all’inizio ha lavorato come consulente per la salute pubblica. Qualche anno dopo, nel 2005 ha fondato la MJQ Education, che oggi è la più grande rete educativa della Cambogia, con 17mila studenti e 1.750 dipendenti. “Non posso dimenticare il mio passato e questo mi fa venire voglia di restituire qualcosa alla società. Sono stato reinsediato negli Stati Uniti da un campo profughi dopo la guerra, vivendo della carità e della bontà delle Nazioni Unite. Gli altri sono stati gentili con me e ora tocca a me ricambiare”, ha spiegato in un’intervista.
Nel 2021, per i suoi servizi di assistenza ai bisognosi, è stato insignito del titolo onorifico di Neak Oknha dal re della Cambogia, Norodom Sihamoni. Dopo aver avviato alcuni progetti di beneficenza in cui tutti i profitti all’inizio venivano reinvestiti in aiuti umanitari, Quach si è poi trasformato in uomo d’affari a tutti gli effetti e in scrittore: oggi possiede alcune società in settori diversi e negli ultimi quattro anni ha scritto una serie di libri, spaziando dal racconto autobiografico, alla poesia, a saggi in cui spiega le sue idee imprenditoriali e di responsabilità sociale d'impresa.
15/07/2022 14:37