Da Sharm impegno unanime per la sicurezza in Iraq
Chiusa ieri la seconda ed ultima giornata del vertice internazionale sull’Iraq, focalizzata sulla sicurezza. I paesi confinanti promettono di impedire il flusso di armi e terroristi e controlli maggiori ai confini; l’Iran evita il faccia a faccia con la delegazione Usa.
Sharm el Sheikh (AsiaNews/Agenzie) - La Conferenza internazionale sull'Iraq si è chiusa dopo due giorni a Sharm el Sheikh, in Egitto, con un impegno dei Paesi vicini di aiutare il governo di Baghdad a ritrovare la stabilità. Il comunicato finale della seconda riunione - quella del 4 maggio, a cui hanno partecipato i ministri dei Paesi confinanti con l'Iraq, più quelli del G8 e dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu, la Lega araba e l'Organizzazione per la Conferenza islamica - stabilisce in 19 punti il comune impegno "a combattere tutti gli atti di terrorismo in tutte le forme, a impedire il transito di terroristi e armi verso e dall'Iraq e a rafforzare la cooperazione tra Iraq e Paesi vicini per controllare i confini".
Il documento sottolinea l'impegno a rispettare il principio di non ingerenza e ad aiutare l'Iraq per accelerare la formazione delle sue forze armate per "preparare il terreno alla fine del mandato delle forze multinazionali". I partecipanti, fra cui Siria e Iran, hanno dibattuto a lungo sull'opportunità di inserire un calendario per il ritiro delle truppe americane, ha detto il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Aboul Gheit a una conferenza stampa, ma nella dichiarazione finale la questione resta legata alla preparazione delle truppe irachene.
Deluse le aspettative nel possibile incontro bilaterale tra il ministro degli Esteri iraniano e il Segretario di Stato Usa a margine della due giorni di Sharm. La Casa Bianca ha reso noto che l’unico contatto tra i due Paesi è stato il breve incontro tra l’ambasciatore Usa in Iraq, Ryan Crocker ed il vice ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi.
La Conferenza, considerata un "grande passo avanti" da molti dei partecipanti, ha stabilito anche la creazione di gruppi di lavoro, sul controllo dei confini, sui profughi e sull'energia. Un prossimo vertice sull'Iraq sarebbe già in programma ad Istanbul, in Turchia .
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