Custode di Terra Santa: "Leader europei, venite a Gerusalemme"
Gerusalemme (AsiaNews) La Costituzione europea è un "fatto positivo", l'Europa sia presente in maniera unitaria in Medio oriente a livello politico ed economico con un "plenipotenziario unico" che faccia pressioni su israeliani e palestinesi per raggiungere la pace. È quanto ha detto ad AsiaNews padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terrasanta, commentando la firma della Costituzione europea in programma domani a Roma.
P. Pizzaballa si augura che "un'Europa unificata possa dare una parola significativa per lo sviluppo del Medio oriente". Il custode riconosce che "i governi europei sono assenti" nel proteggere la minoranza cristiana in Medio oriente, mentre le chiese europee danno ai cristiani in Terra santa "una vicinanza meravigliosa".
Ecco il testo dell'intervista di p. Pizzaballa rilasciata ad AsiaNews.
Come giudica la firma della Costituzione europea?
È un fatto sicuramente positivo, un evento storico perché finalmente dopo tanti anni l'Europa si dà una Carta unica. Di certo ci sono alcuni aspetti di questa Costituzione che lasciano un po' a desiderare, ma a prescindere da questa considerazione il fatto che ci sia una Carta costituzionale è un fatto positivo.
Il mancato riferimento alle radici cristiane nella Costituzione europea è stato giudicato in modo negativo da vari commentatori. Lei pensa che tale mancanza possa avere ricadute negative nei rapporti internazionali fra Europa e il Medio oriente, zona a maggioranza islamica?
Io spero di no. Anch'io sono rimasto perplesso per questa mancanza delle radici cristiane: non capisco come si possa avere paura della propria storia. Spero non ci siano conseguenze di questo tipo. Ora è ancora presto per dirlo, vedremo in futuro.
La nascita di un'Europa politica può essere significativa anche per il Medio oriente?
Tra Europa e Medio oriente c'è sempre stata una relazione molto stretta e quindi la firma della Costituzione europea è un fatto importantissimo. I rapporti Europa - Medio oriente non sono sempre stati facili: arrivare ad un linguaggio comune europeo sul Medio oriente è positivo. Mi auguro che un'Europa unificata possa dare una parola significativa per lo sviluppo del Medio oriente.
Cosa si aspetta dai governi europei per il bene dei popoli mediorientali?
Una maggior presenza politica nel processo di pace fra Israele e Palestina, e una presenza economica unitaria che sappia progettare in maniera comune interventi di sviluppo in Medio oriente.
Una decisione simbolica ma incisiva che lei vorrebbe dai governanti europei rispetto al Medio oriente.
Vorrei che venissero tutti qui. Vorrei che ci fosse un'ambasciatore, un rappresentante diplomatico plenipotenziario unitario per tutta l'Europa avente funzioni decisionali per esercitare le pressioni necessarie sui governi dei 2 popoli per raggiungere la pace.
In passato si diceva che la Francia era la nazione protettrice dei cristiani in Terra santa. Oggi i cristiani in Medio oriente si sentono aiutati dall'Europa?
Attualmente gli aiuti ai cristiani in Terra santa arrivano dalle chiese di tutto il mondo, fra cui quelle europee, la cui vicinanza è meravigliosa. I governi son un po' assenti, ma questa è una conseguenza delle scelte politiche fatte in Europa, ad esempio la separazione fra Stato e Chiesa. Quello che ci consola è la grande forte solidarietà delle chiese che ci aiutano e sostengono. (LF)